Descrizione
Quali trasformazioni comportano i nuovi media, da Internet al telefono cellulare, sul paesaggio della nostra cultura? Quali nuovi usi individuali e sociali promuovono? In particolare, che posto occupano nella vita delle giovani generazioni e come interpellano l’educazione che di esse deve occuparsi? Sono alcune delle domande alle quali questo libro prova a rispondere indagando valori e comportamenti degli adolescenti italiani in relazione ai contesti della scuola e della famiglia, nel quadro più ampio di una ricerca europea che ha coinvolto università e centri di ricerca di dieci Paesi.
L’indagine aveva un duplice obiettivo: da una parte, verificare i consumi culturali degli adolescenti in ordine ai personal media, in modo particolare Internet, i videogiochi e il telefono cellulare; dall’altra, individuare alcune linee per l’intervento educativo da suggerire alle famiglie e alla scuola.
Il lavoro è stato condotto attraverso la somministrazione di un questionario e l’adozione di strumenti qualitativi: interviste in profondità, analisi del disegno, focus group.
Il risultato dell’indagine interpella con forza le proposte della Media Education. Gli adolescenti intervistati invitano gli adulti a non considerare la Rete e i nuovi media solo in termini negativi e censori, ma in relazione alle loro potenzialità espressive. Le loro risposte chiedono anche agli educatori – genitori e insegnanti anzitutto – di sviluppare competenze specifiche per essere in grado di accompagnarli nella pratica mediale, non tanto dal punto di vista delle abilità tecniche – che i ragazzi sanno acquisire da soli – quanto nella ricerca di un utilizzo sempre più critico e consapevole.
L’indagine aveva un duplice obiettivo: da una parte, verificare i consumi culturali degli adolescenti in ordine ai personal media, in modo particolare Internet, i videogiochi e il telefono cellulare; dall’altra, individuare alcune linee per l’intervento educativo da suggerire alle famiglie e alla scuola.
Il lavoro è stato condotto attraverso la somministrazione di un questionario e l’adozione di strumenti qualitativi: interviste in profondità, analisi del disegno, focus group.
Il risultato dell’indagine interpella con forza le proposte della Media Education. Gli adolescenti intervistati invitano gli adulti a non considerare la Rete e i nuovi media solo in termini negativi e censori, ma in relazione alle loro potenzialità espressive. Le loro risposte chiedono anche agli educatori – genitori e insegnanti anzitutto – di sviluppare competenze specifiche per essere in grado di accompagnarli nella pratica mediale, non tanto dal punto di vista delle abilità tecniche – che i ragazzi sanno acquisire da soli – quanto nella ricerca di un utilizzo sempre più critico e consapevole.