Descrizione
I media digitali stanno trasformando le pratiche di consumo dei giovani. Mobilità, socialità, marcata autorialità ne fanno un crocevia per le logiche di costruzione della cultura, dell’educazione, della cittadinanza. I media oggi si indossano, sono parte della vita delle persone. Più che come strumenti, essi si pongono come veri e propri ambienti nei quali si comunica, si scambiano informazioni, si svolgono infinite funzioni che riguardano il lavoro, l’apprendimento, il tempo libero. Questo scenario rilancia la necessità per la scuola di raccogliere la sfida. Con l’introduzione delle lavagne interattive multimediali (LIM) nelle classi e i progetti volti all’innovazione della didattica (come Cl@ssi 2.0), il Ministero pare essersi sintonizzato sulla giusta lunghezza d’onda. Ma la dotazione tecnologica è solo il primo passo nella direzione del cambiamento. È necessaria anche la capacità degli insegnanti di mettersi in gioco e di sviluppare nuove competenze. Questo volume intende proporsi come strumento per tale scopo. Lo fa raccogliendo i risultati di una riflessione condotta negli ultimi anni dal CREMIT (Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media, all’Informazione e alla Tecnologia) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore grazie a numerosi progetti ed esperienze sviluppati con le scuole, in particolare RAMEBIS, una ricerca-azione per la prevenzione del cyber-bullismo. L’intento è quello di definire significato e metodo di una didattica che si confronti con i media digitali – cosa sono, che specificità hanno, come possono essere usati in classe.