Descrizione
I versi di Ampi margini raccontano di Sud, di adolescenza, di affetti, di cose che non si dimenticano, di morte, di infanzia, di posti in cui era vietato sognare. Sono testi che hanno a che fare con i ritorni: come si ritorna, come si riconosce il luogo, come si fa pace con i nostri passati. Poesie che tentano qualche domanda senza trovare risposta. Gianni Montieri porta a termine un lavoro e un viaggio, dalla periferia di Napoli a quella di San Paolo, passando da Milano, attraversando il muro di Berlino fino all’acqua di Venezia, e nel vagone prende posto il perdono e si conversa dell’aver cura di tutto, di ciò che è stato, di ciò che abbiamo imparato, di ciò che abbiamo perduto, di chi si ama, dei giorni a venire. C’erano ampi margini, confini apre un verso e indica la strada, il confine tra dolore e felicità è sottile, come la linea di candele accese / rosario che divide la vita dalla morte.
Note biografiche
Gianni Montieri è nato a Giugliano (Na) e vive a Venezia. Ha pubblicato: Avremo cura (2014) e Futuro semplice (2010). Suoi testi sono inseriti nella rivista “Argo”, e nella rivista “Versodove”; sue poesie sono incluse nel volume collettivo La disarmata, (2014). È tra i fondatori del laboratorio di scrittura Lo squero della parola. Scrive su “Doppiozero”, “minima&moralia”, “Huffington Post”, “Rivista Undici” e “Il Napolista”, tra le altre. È redattore della rivista bilingue “THE FLR”. È nel comitato scientifico del Festival dei matti.