Descrizione
I linguaggi, verbovisivi, audiovisivi, intermediali, sono sempre più frammisti all’esperienza, sempre più capaci di fare cose e farle fare. Non rispecchiano una realtà e un’umanità a monte, ma agiscono plasmandole e soprattutto trasformandole, con effetti imprevisti individuali e sociali: nei tatuaggi occidentali la personalità emerge sulla pelle della persona; l’infoguerra normalizza il tempo del conflitto e l’uso delle armi; l’etica si ritrova allegorizzata nel sistema della gastronomia; l’intelligenza artificiale risulta avere doti creative pericolosamente competitive. Serve un approccio che non liquidi i fenomeni nell’anything goes né si limiti a constatare l’efficacia dei linguaggi. Questo libro valorizza il pensiero per differenze della semiotica come metodo che aiuta a distinguere i modi in cui mutiamo: cognitivi, pragmatici, sensoriali e passionali. Logica strutturalista, enunciazione, intersoggettività sono le chiavi per indagare il senso degli avvenimenti, certi che anche i momenti di estasi e meraviglia che il mondo offre ci segnano solo nella loro comprensione.
Note biografiche
Tiziana Migliore insegna Semiotica all’Università di Roma Tor Vergata. È segretario scientifico del Centro Internazionale di Scienze Semiotiche Umberto Eco (CiSS, Urbino) e vicepresidente dell’Associazione Internazionale di Semiotica Visiva (AISV-IAVS). Ha pubblicato le monografie Miroglifici. Figura e scrittura in Joan Miró (Et al., Milano 2011) e Biennale di Venezia. Il catalogo è questo (Aracne, Roma 2012), più di sessanta articoli scientifici e curatele sull’arte contemporanea, sui rapporti fra semiotica e linguistica, sulla retorica visiva. Collabora con i quotidiani “la Repubblica” e “il manifesto”.