Descrizione
Rigenerazioni dell’arte consegnate ad uno spazio di morte: è il filo rosso su cui sono annodate le esperienze letterarie della modernità novecentesca indagate in questo volume. In una cimiteriale biblioteca il pirandelliano fu Mattia Pascal consegna se stesso e la sua scrittura ad una dimensione di oltrevita, carnevalescamente funebre. Anche il poeta inscenato da Palazzeschi vive e comunica esibendo la sua assenza. Sulla consunzione della parola sono alimentati l’innovativo rilancio del «segreto» poetico attuato da Ungaretti e la percezione futurista delle straordinarie potenzialità espressive offerte dalla radiofonia. «Gli altri» evocati nel sottotitolo del libro sono Rea e Bassani. Del primo si vaglia l’approdo tragico-grottesco alla forma-romanzo, del secondo il risentito contrattacco all’onnivora operatività della neoavanguardia, incongruo simulacro della funzione narrativa.