Descrizione
Un giorno dopo l’altro, senza grandezze né tragedie, Ivo, Mario e Paolo consumano quel che resta delle loro giovanili inquietudini in una Roma sonnacchiosa e sempre più indifferente. I tre amici si muovono in uno spazio privilegiato, tra la via Flaminia e la Galleria d’Arte Moderna, passando le loro giornate fra minimi spostamenti, pedinamenti di donne, amori impossibili. Sono tre «vecchi ragazzi» scioperati, un po’ come i vitelloni felliniani, che vivono, anzi vivacchiano, nella capitale, «contemporanei al proprio passato». La ricerca di un centro che appare introvabile rivela la fatica di crescere e di cambiare in una realtà alla quale sembra difficile aderire: così il fallimento di Mario diventa lo specchio del fallimento di Ivo e insieme sembrano portare verso un’unica sconfitta, quella di un’intera generazione cresciuta nel segno della marginalità esistenziale. La deriva pare arrestarsi solo davanti a una donna senza nome, che i tre si contenderanno in un balletto quasi moraviano. In questo romanzo poetico e scanzonato, dal fondo potentemente tragico, Valentino Zeichen ricostruisce con dolente ironia l’itinerario degli anni perduti dei protagonisti, che raggiunge talvolta esiti di irresistibile comicità illuminando quel vuoto così caratteristico delle loro vite come dei nostri tempi.
Note biografiche
Nato a Fiume ma trasferitosi a Roma subito dopo la guerra, è stato uno dei maggiori poeti del suo tempo. Scomparso nel 2016, ha pubblicato svariati libri esplorando i generi letterari più diversi, dal romanzo al dramma teatrale. Tra le raccolte di poesie: Area di rigore (1974), Ricreazione (1979), Museo interiore (1987), Gibilterra (1991) e Neomarziale (2006). Negli Oscar Mondadori è uscita la raccolta di tutte le poesie, con una prefazione di Giulio Ferroni. Per Fazi Editore, ha pubblicato Passeggiate romane (2004), Aforismi d’autunno (2010), Il testamento di Anita Garibaldi (2011), La sumera (2015) e Diario 1999 (2018). In questo Diario 2000, viene ripubblicata anche Ogni cosa a ogni cosa ha detto addio, una delle più belle raccolte di versi del poeta, apparsa per la prima volta nel 2000, sempre per Fazi Editore.