Descrizione
Matrimoni di facciata, tradimenti e disillusioni, obblighi e convenienze.
Il matrimonio di Edith e Bruce è noioso e vuoto. Edith, donna intelligente e ricca di fascino, obbedisce ai dettami sociali dell’inizio del Novecento e finge quindi di essere fatua e sciocca per dare così al marito il ruolo che "gli compete". Con l’arrivo della Prima guerra mondiale, Bruce, ipocondriaco da sempre, adduce gravi problemi di cuore per non andare al fronte. Chi invece in guerra è andato ed è tornato ferito è Aylmer Ross, l’uomo cui Edith aveva rinunciato per non turbare l’equilibrio del proprio matrimonio e il destino dei suoi figli. Edith e Aylmer cominciano a frequentarsi di nuovo, anche se con grande cautela…
Il matrimonio di Edith e Bruce è noioso e vuoto. Edith, donna intelligente e ricca di fascino, obbedisce ai dettami sociali dell’inizio del Novecento e finge quindi di essere fatua e sciocca per dare così al marito il ruolo che "gli compete". Con l’arrivo della Prima guerra mondiale, Bruce, ipocondriaco da sempre, adduce gravi problemi di cuore per non andare al fronte. Chi invece in guerra è andato ed è tornato ferito è Aylmer Ross, l’uomo cui Edith aveva rinunciato per non turbare l’equilibrio del proprio matrimonio e il destino dei suoi figli. Edith e Aylmer cominciano a frequentarsi di nuovo, anche se con grande cautela…
Note biografiche
Ada Leverson (1862-1933) nacque a Londra in una famiglia ebrea colta, liberale e assimilata. Sposatasi molto giovane, il matrimonio si rivelò ben presto un fallimento ed è possibile che il marito, un donnaiolo e giocatore, sia stato fonte d’ispirazione per i terribili ritratti di mariti all’interno dei suoi romanzi. Amica di Oscar Wilde, che la chiamava la Sfinge per la sua capacità di tenere riservati i segreti e le confidenze degli amici, di Somerset Maugham, di Gorge Bernard Shaw (di cui prese il posto come critica teatrale sul “Saturday Review”) e T.S. Eliot, Leverson lavorava per diverse riviste, tra cui “Punch”. Scrisse numerosi romanzi, caratterizzati da dialoghi scintillanti e da una satira sociale divertente e appuntita. Oscar Wilde la definì “la donna più divertente al mondo”.