Descrizione
Sarà l’elettricità, terza grande tecnologia del linguaggio dopo l’oralità e la scrittura, che risensorializzerà la narrazione. La dinamica dell’integrazione dei modi di trattamento dell’informazione elettronica oggi comporta l’esteriorizzazione attraverso le reti del sistema nervoso di ciascuno di noi, conferendogli un’estensione planetaria. La lettura diventa una scrittura seconda, scritta proprio perché essa lasci delle tracce. C’è dunque, a molti livelli, una profonda interdipendenza tra le nostre modalità narrative e le tecnologie che le trattano. Io le chiamo delle psicotecnologie precisamente perché la parola, la scrittura e il digitale intrattengono dei rapporti intimi attraverso il linguaggio con la nostra psiche. Lo studio proposto qui da Maria D’Ambrosio è un contributo importante alla grammatica delle psicotecnologie.(dalla prefazione di Derrick de Kerckhove)