Descrizione
All’indomani del pensionamento, dopo una vita dedicata all’insegnamento nella scuola pubblica, Athe Gracci comincia la sua attività di volontaria presso la Casa circondariale Don Bosco di Pisa. I suoi corsi di ricamo si trasformano presto in spazi di ritrovata libertà, in luoghi protetti, nei quali i detenuti sperimentano la rara condizione di soggetti del racconto della propria vita. Quasi come se al percorso sulla stoffa, tracciato da ago e filo, corrisponda un analogo percorso interiore, un viaggio nei meandri dell’anima, alla ricerca di quelle domande sommerse che, se inespresse, suonano come un’ulteriore condanna. Così, attraverso le parole donate e ricevute, attraverso i colloqui, le lettere, le poesie, i frammenti autobiografici, si va ricucendo la trama di storie troppo spesso sfilacciate, se non addirittura negate. L’enorme quantità di scritti custoditi da Athe Gracci merita uno sguardo attento, uno sguardo che cerchi di far luce su una pratica educativa che ha saputo fare della scrittura nei luoghi di reclusione un potente strumento maieutico e trasformativo.
Note biografiche
Caterina Benelli è ricercatrice in Pedagogia generale e sociale presso il Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’Università degli Studi di Messina. Esperta in metodologie autobiografi che e membro del coordinamento direttivo della Libera Università dell’Autobiografi a di Anghiari, si occupa da molti anni di ricerca e formazione in ambito nazionale e internazionale all’interno della pedagogia dell’emancipazione e dell’inclusione sociale.