Description
«Peter Handke non risparmia nessuno. Nemmeno sé stesso. Affronta la realtà con passi risoluti e veloci.»
Süddeutsche Zeitung
«È un piacere abbandonarsi alla maturità intellettuale e al respiro epico di questo libro.»
Neue Zürcher Zeitung
«Nel suo girovagare tra luoghi e non luoghi, tra sogno e realtà, da vero viandante romantico e talvolta da flaneur benjaminiano, Handke costruisce una fitta rete di rimandi simbolici che cattura il lettore.»
L'indice dei libri del mese
«Handke non si limita a ripercorrere il suo universo poetico in tutte le sfaccettature, ma mette in scena, in forma narrante, un’utopia condita di ironia basata su esperienze e pensieri personali. Un libro singolare, a tratti meraviglioso.»
Die Furche
«Il miglior Handke di sempre. Un magnifico romanzo autobiografico che definisce il suo ruolo di scrittore.»
Der Spiegel
Primavera, un battello sul fiume Morava, fermo tra il paese di Porodin e la città di Velika Plana, nella Serbia centrale. Il battelliere è uno scrittore che ha deciso di ritirarsi dalla scena letteraria e ha eletto il battello a sua dimora temporanea. Una sera chiama a raccolta amici, colleghi, compagni di gioco – sette di loro – che si mettono in viaggio immediatamente per raggiungerlo. Non si sa perché sia approdato proprio su quel tratto di fiume, forse perché lì c’è sempre stato «se non un tempo di guerra, un ‘tempo tra le guerre’», forse solo per poter guardare lo scorrere delle acque o forse per la posizione al centro del Paese. I sette arrivano al battello sul far della notte e con grande stupore trovano ad accoglierli anche una donna. Nessuno infatti aveva mai visto lo scrittore in compagnia di una donna. Sarà un’amante? Un’amica? Man mano che la notte procede, l’autore racconta di un lungo viaggio in Europa occidentale, che dall’isola di Krk, l’ha portato in Spagna, in Galizia, e poi in Germania e in Austria, e di una donna che l’ha inseguito ovunque per ucciderlo, e che forse è proprio la stessa che sta aspettando l’alba con loro...
Süddeutsche Zeitung
«È un piacere abbandonarsi alla maturità intellettuale e al respiro epico di questo libro.»
Neue Zürcher Zeitung
«Nel suo girovagare tra luoghi e non luoghi, tra sogno e realtà, da vero viandante romantico e talvolta da flaneur benjaminiano, Handke costruisce una fitta rete di rimandi simbolici che cattura il lettore.»
L'indice dei libri del mese
«Handke non si limita a ripercorrere il suo universo poetico in tutte le sfaccettature, ma mette in scena, in forma narrante, un’utopia condita di ironia basata su esperienze e pensieri personali. Un libro singolare, a tratti meraviglioso.»
Die Furche
«Il miglior Handke di sempre. Un magnifico romanzo autobiografico che definisce il suo ruolo di scrittore.»
Der Spiegel
Primavera, un battello sul fiume Morava, fermo tra il paese di Porodin e la città di Velika Plana, nella Serbia centrale. Il battelliere è uno scrittore che ha deciso di ritirarsi dalla scena letteraria e ha eletto il battello a sua dimora temporanea. Una sera chiama a raccolta amici, colleghi, compagni di gioco – sette di loro – che si mettono in viaggio immediatamente per raggiungerlo. Non si sa perché sia approdato proprio su quel tratto di fiume, forse perché lì c’è sempre stato «se non un tempo di guerra, un ‘tempo tra le guerre’», forse solo per poter guardare lo scorrere delle acque o forse per la posizione al centro del Paese. I sette arrivano al battello sul far della notte e con grande stupore trovano ad accoglierli anche una donna. Nessuno infatti aveva mai visto lo scrittore in compagnia di una donna. Sarà un’amante? Un’amica? Man mano che la notte procede, l’autore racconta di un lungo viaggio in Europa occidentale, che dall’isola di Krk, l’ha portato in Spagna, in Galizia, e poi in Germania e in Austria, e di una donna che l’ha inseguito ovunque per ucciderlo, e che forse è proprio la stessa che sta aspettando l’alba con loro...
Notes biographiques
Peter Handke, nato a Griffen (Austria), nel 1942, è romanziere, drammaturgo e poeta. La casa editrice Guanda ha pubblicato Storie del dormiveglia, Falso movimento, Il peso del mondo, La storia della matita, Pomeriggio di uno scrittore, Epopea del baleno, Saggio sul luogo tranquillo, Saggio sul cercatore di funghi, Prima del calcio di rigore, L'ambulante, I giorni e le opere e I calabroni. Nel 2009 gli è stato conferito il premio Franz Kafka e nel 2014 l’International Ibsen Award. Ha collaborato in varie occasioni con il regista Wim Wenders, fino a Il cielo sopra Berlino. Nel 2019 gli è stato conferito il Premio Nobel per la Letteratura per "la sua opera influente che ha esplorato con ingegnosità linguistica la periferia e la specificità dell’esperienza umana".