Description
Siamo nati liberi.
Di sangue, di acqua e di poesia.
Poi, in una segreta fucina,
qualcuno forgia per noi delle catene.
Dure e pesanti. Per i piedi e le mani.
Forti e robuste. Per il cuore e la fantasia.
E la poesia, che di loro si nutre,
si chiude, impaurita, dentro di noi.
Una sera di marzo, con la primavera ormai giunta a
portare nuovi profumi e a scacciare le ultime piogge,
spezzai le mie catene e, ferendomi, liberai i versi chiusi dentro di me.
Chi legge poesie è libero.
Chi le scrive lo è ancora di più.