Description
«Dire che questo è un libro importante non gli rende giustizia. È meraviglioso. Coprendo un ampio arco di tempo, Eric Cline tratta in modo coerente ed equilibrato il Mediterraneo, l'Egeo, l'Egitto e il Vicino Oriente, e si trova pienamente a suo agio con le fonti che tratta, siano esse greche, egiziane, levantine, mesopotamiche o del Mediterraneo centrale e occidentale. Scritto in modo chiaro ed elegante, questo libro è un’opera fondamentale, emozionante e divertente.»
John K. Papadopoulos, Università della California, Los Angeles
«Un libro notevole e vitale […], una panoramica magistrale. […] È un testo da raccomandare a chiunque sia interessato non solo all'antichità, ma anche al presente e al potenziale futuro.»
David Stuttard, «Classics for All»
«Competente, geniale e infinitamente affascinante […]. Prima con 1177 a.C. e ora con La sopravvivenza delle civiltà, Cline ha riscritto l'interpretazione di un'epoca lontana ma piena di risonanze con il presente. »
Dominic Green, «Wall Street Journal»
«Un libro epocale: lucido, acuto e profondo. […] Non si può comprendere la civiltà umana e l'auto-organizzazione delle società senza studiare ciò che è accaduto durante, prima e dopo il 1177 a.C.»
Nassim Nicholas Taleb, autore di Il cigno nero
In 1177 a.C. Il collasso della civiltà Eric Cline ci aveva descritto con la competenza dell’archeologo e il piglio narrativo del saggista di classe il crollo repentino dell’Età del Bronzo, avvenuto attorno alla data che dà il titolo al libro. Tutta l’area del Mediterraneo orientale, dall’Egitto all’Assiria, dagli ittiti ai cretesi, cedette di schianto sotto il peso di molteplici fattori concomitanti: l’invasione dei misteriosi Popoli del Mare, terremoti, siccità, collasso economico e crisi interne. Un mondo globalizzato e altamente interconnesso – così simile al nostro e che sembrava intramontabile – non resse l’urto e crollò. Ma cosa avvenne dopo?
Molte delle civiltà della tarda Età del Bronzo dell’Egeo e del Mediterraneo orientale erano in rovina, il commercio internazionale, un tempo florido, era azzerato. Un mondo che aveva vantato grandi imperi, una relativa pace e una notevole architettura monumentale era andato perduto ed era iniziata la cosiddetta «Epoca Buia». Ma nell’arco di quattro secoli l’umanità antica diede vita a una storia di resilienza, trasformazione, successo (e talvolta fallimento) in un’epoca di caos e riconfigurazione. Il crollo delle antiche, potenti civiltà creò nuove circostanze alle quali le persone e le società dovettero adattarsi.
Quelle che non ci riuscirono scomparvero dalla scena mondiale, ma altre si trasformarono, dando vita a un nuovo ordine mondiale che comprendeva fenici, filistei, israeliti, neo-ittiti, neo-assiri e neo-babilonesi. Il libro racconta la loro storia fino alla rinascita della Grecia, segnata dai primi Giochi olimpici del 776 a.C., e descrive anche come, in mezzo al caos, siano emerse innovazioni che hanno cambiato il mondo, come l’uso del ferro e dell’alfabeto.
Non sono pochi gli insegnamenti per il mondo d’oggi. Perché alcune società sopravvivono agli shock mentre altre no? I quattro secoli successivi al 1177 a.C. non furono dunque un’indistinta Epoca Buia, bensì un periodo travagliato, certo, ma ricco di scoperte e nuove opportunità.
John K. Papadopoulos, Università della California, Los Angeles
«Un libro notevole e vitale […], una panoramica magistrale. […] È un testo da raccomandare a chiunque sia interessato non solo all'antichità, ma anche al presente e al potenziale futuro.»
David Stuttard, «Classics for All»
«Competente, geniale e infinitamente affascinante […]. Prima con 1177 a.C. e ora con La sopravvivenza delle civiltà, Cline ha riscritto l'interpretazione di un'epoca lontana ma piena di risonanze con il presente. »
Dominic Green, «Wall Street Journal»
«Un libro epocale: lucido, acuto e profondo. […] Non si può comprendere la civiltà umana e l'auto-organizzazione delle società senza studiare ciò che è accaduto durante, prima e dopo il 1177 a.C.»
Nassim Nicholas Taleb, autore di Il cigno nero
In 1177 a.C. Il collasso della civiltà Eric Cline ci aveva descritto con la competenza dell’archeologo e il piglio narrativo del saggista di classe il crollo repentino dell’Età del Bronzo, avvenuto attorno alla data che dà il titolo al libro. Tutta l’area del Mediterraneo orientale, dall’Egitto all’Assiria, dagli ittiti ai cretesi, cedette di schianto sotto il peso di molteplici fattori concomitanti: l’invasione dei misteriosi Popoli del Mare, terremoti, siccità, collasso economico e crisi interne. Un mondo globalizzato e altamente interconnesso – così simile al nostro e che sembrava intramontabile – non resse l’urto e crollò. Ma cosa avvenne dopo?
Molte delle civiltà della tarda Età del Bronzo dell’Egeo e del Mediterraneo orientale erano in rovina, il commercio internazionale, un tempo florido, era azzerato. Un mondo che aveva vantato grandi imperi, una relativa pace e una notevole architettura monumentale era andato perduto ed era iniziata la cosiddetta «Epoca Buia». Ma nell’arco di quattro secoli l’umanità antica diede vita a una storia di resilienza, trasformazione, successo (e talvolta fallimento) in un’epoca di caos e riconfigurazione. Il crollo delle antiche, potenti civiltà creò nuove circostanze alle quali le persone e le società dovettero adattarsi.
Quelle che non ci riuscirono scomparvero dalla scena mondiale, ma altre si trasformarono, dando vita a un nuovo ordine mondiale che comprendeva fenici, filistei, israeliti, neo-ittiti, neo-assiri e neo-babilonesi. Il libro racconta la loro storia fino alla rinascita della Grecia, segnata dai primi Giochi olimpici del 776 a.C., e descrive anche come, in mezzo al caos, siano emerse innovazioni che hanno cambiato il mondo, come l’uso del ferro e dell’alfabeto.
Non sono pochi gli insegnamenti per il mondo d’oggi. Perché alcune società sopravvivono agli shock mentre altre no? I quattro secoli successivi al 1177 a.C. non furono dunque un’indistinta Epoca Buia, bensì un periodo travagliato, certo, ma ricco di scoperte e nuove opportunità.
Notes biographiques
Eric H. Cline è docente di Studi classici e del Vicino Oriente antico e di Antropologia, e Direttore del Capitol Archaeological Institute presso la George Washington University.
Ha al suo attivo oltre 30 campagne di scavo in Israele, Egitto, Giordania, Cipro, Grecia, Creta e negli Stati Uniti. È stato co-direttore del sito archeologico di Megiddo (l’Armageddon della Bibbia), e attualmente co-dirige gli scavi di Tel Kabri, nel nord di Israele. Ha vinto per tre volte il premio «Best Popular Book on Archaeology» della Biblical Archaeological Society, è spesso apparso in televisione e in radio ed è prolifico autore di articoli scientifici e di libri divulgativi. Per Bollati Boringhieri sono usciti: 1177 a.C. Il collasso della civiltà (2014, 2023), Armageddon. La valle di tutte le battaglie (2016, ed. tasc. 2017), Gerusalemme assediata. Dall’antica Canaan allo Stato d’Israele (2017, ed. tasc. 2022), Tre pietre fanno un muro. La storia dell’archeologia (2018, ed. tasc. 2021) e Negli scavi. L’archeologia raccontata da chi la fa (2021).
Ha al suo attivo oltre 30 campagne di scavo in Israele, Egitto, Giordania, Cipro, Grecia, Creta e negli Stati Uniti. È stato co-direttore del sito archeologico di Megiddo (l’Armageddon della Bibbia), e attualmente co-dirige gli scavi di Tel Kabri, nel nord di Israele. Ha vinto per tre volte il premio «Best Popular Book on Archaeology» della Biblical Archaeological Society, è spesso apparso in televisione e in radio ed è prolifico autore di articoli scientifici e di libri divulgativi. Per Bollati Boringhieri sono usciti: 1177 a.C. Il collasso della civiltà (2014, 2023), Armageddon. La valle di tutte le battaglie (2016, ed. tasc. 2017), Gerusalemme assediata. Dall’antica Canaan allo Stato d’Israele (2017, ed. tasc. 2022), Tre pietre fanno un muro. La storia dell’archeologia (2018, ed. tasc. 2021) e Negli scavi. L’archeologia raccontata da chi la fa (2021).