L'antico ricettario spirituale dell'hashish. Modi, filosofie e consumi dei mangiatori di hashish

Éditeur:
An :
2024
Numero pagine:
240
ISBN:
9791280214966
DRM:
Social DRM
Affichage:
Reflowable

10,99 €

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Description

Un’antologia spirituale sulla storia dell’hashish, il suo folclore, la sua antropologia culturale, e i tanti modi per assumerlo, cucinarlo o berlo: accanto a straordinarie ricette, ricche di lontani echi e profumi (dall’Africa del Nord all’India), i resoconti dei “viaggiatori occidentali” più esotici e aperti al mistero, che per primi ebbero modo di assaporare le conturbanti atmosfere generate dall’assunzione dell’hashish. In una fase storica segnata dal proibizionismo e dall’idea di uno “Stato etico” che tutto governa, e da guerre culturali altrettanto dispotiche e violente contro ogni libertà individuale, questo libro è decisamente un tonico rinfrescante per lo spirito. Hakim Bey è perfetto nel suo ruolo di curatore di un’antologia sulle ricette legate all’hashish. Navigato viaggiatore in Iran, Asia e Medio Oriente, è stato uno sperimentatore assolutamente non ortodosso, sia delle spiritualità estreme sia dei modi più diversi per accedere ai diversi stati non ordinari della coscienza, tanto da diventare uno dei filosofi più influenti a livello mondiale relativamente all’idea di utilizzare la cannabis come sacramento spirituale, in sintonia con quanto da sempre praticato dallo shivaismo. Bhang – Torte all’hashish – Majoon marocchino – Majoon indiano – Elisir di Bhang – Ghiaccioli Bhang Pop – Biscotto bianco del Marocco – Churun – Harrera (zuppa marocchina) – Pasticcini al caffè alla turca – Manzoul – Datteri alla charas – Halva – Croccante Garawish – Fudge di hashish (alla Baudelaire) – Zauber Cuchlis (torta al cioccolato) – Azzimo all’hashish – Ostriche alla Ferlinghetti. Hakim Bey (Peter Lamborn Wilson, 1945-2022) filosofo libertario, saggista e poeta, ha passato molti anni tra India, Pakistan e Iran, paese nel quale ha avuto modo di approfondire in modo importante il pensiero sufi. ShaKe ha pubblicato numerosi suoi libri tra cui T.A.Z. La Zona Autonoma Temporanea (nuova trad. 2020), Le repubbliche dei pirati (2008), All’ombra delle macchine malate (2023), Il giardino dei cannibali (2011) e Angeli. Illuminazioni, racconti e immagini sui messaggeri degli dei (2017). Inoltre, ha curato (insieme a Robert A. Wilson e Rudy Rucker) l’antologia di fantascienza radicale Strani attrattori (2009). Abel Zug, saggista newyorkese, ha gestito uno degli archivi più completi al mondo sulle sostanze psichedeliche.



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