È l’estate del 1940 e Lisbona è l’unico porto neutrale rimasto in Europa, nonché una città che pullula di spie, teste coronate e profughi di tutte le nazionalità, che affogano l’angoscia nell’assenzio mentre cercano una via di fuga che permetta loro di lasciare il continente. In attesa della traversata per New York a bordo della SS Manhattan, due coppie si incontrano: Pete e Julia Winters, americani molto per bene da tempo espatriati a Parigi, dove conducevano una vita tranquilla e ordinata; ed Edward e Iris Freleng, sofisticati, ricchi, bohémien, assillati dalle preoccupazioni sociali e sessuali proprie della loro classe. Mentre la neutralità del Portogallo è in bilico, e con essa il futuro del mondo intero, anche le vite di questi quattro personaggi sembrano sul punto di deragliare. Le origini ebraiche di Julia, che nell’Europa del 1940 assumono una tragica rilevanza; l’improbabile relazione tra Pete ed Edward; i tentativi sempre più disperati di Iris di evitare che il suo matrimonio sfilacciato si dissolva del tutto. Le trame nascoste che formano le vite di questi quattro personaggi cominciano a sfaldarsi. Sono questi gli assi principali su cui David Leavitt costruisce una storia sul potere della manipolazione, sui modi in cui, sotto la pressione di circostanze eccezionali, le persone possono cambiare e non essere più le stesse.