E' l'unico delirio, la poesia d'amore, che rende possibile conferire la forma del dono, come risposta ad un dato drammatico: il rifiuto della persona amata. E questo mio piccolo libro vuol essere di ciò testimonianza: Un diario in versi diviso in due parti, biografia d'un amore che incombe sulle soglie della vecchiaia incidendo, giorno dopo giorno, la sua trama esistenziale sulla crosta dura dell'inevitabile fallimento. Lei mi respinge, mi considera un amico "sopra le righe". Vede la mia poesia come travestimento, se non menzogna, mondo parallelo ingannatore. Per me, invece, essa esprime la vera realtà. Questa opposizione tra poesia e "realtà" (come senso comune) credo sia il cuore attorno al quale s'arrotano i miei versi. Anche con riflessi d'ironia: innamorarsi a sessant'anni lo esige. Da qui uno stile oscillante tra "lamento" epico e sberleffo autoironico che a volte teatralizza gli stati d'animo e che forse esige una lettura a voce alta per cogliere i passaggi emotivi.