Description
Non di sola carne. Alberto Garlanda, la Iena, l’uomo che ha sconvolto il mondo con la sua ferocia, il cannibale che contattava le sue vittime attraverso il web per poi convincerle a sottomettersi ai suoi perversi appetiti, è appena stato ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia e ora il suo cadavere è disteso su un tavolo d’obitorio. Lèvin Alfieri è il medico legale torinese incaricato di eseguire l’autopsia e osserva quel corpo immobile: che cosa distingue il mostro dagli altri uomini? Esita solo un istante, poi inizia il suo lavoro. Per lui è una routine… finché il bisturi, incidendo i tessuti gastrici dell’uomo, lascia venire alla luce un anello. Quel cerchietto d’oro è familiare, molto familiare a Lèvin: è la fede nuziale di sua madre. Da quel momento scatta una convulsa corsa contro il tempo, una macabra caccia al tesoro lungo una scia di sangue che sembra ripercorrere la trama di Anna Karenina, il grande romanzo russo a cui Lèvin e i suoi due fratelli, Stepan e Vronskij, devono il proprio nome.
«Disteso sul tavolo autoptico non c’era il cadavere di una persona qualunque. Quello era Alberto Garlanda: il cannibale o la Iena, come l’aveva soprannominato la stampa. Era l’uomo che aveva ucciso e mangiato Marco Deodato, un ingegnere abruzzese di 58 anni, dopo aver messo un annuncio su Internet in cui dichiarava ciò che aveva in mente di fare e aver atteso un messaggio di risposta nella sua casella, mentre continuava a vivere la propria vita come niente fosse. E ora quell’uomo era disteso davanti a lui, morto, ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia. Lèvin lo fissava con attenzione senza decidersi a procedere con l’autopsia. Voleva capire se davvero la morte ha il potere di renderci tutti uguali, mostri compresi. Non l’aveva ancora stabilito.»
Non di sola carne. Un thriller che immerge il lettore in una spirale di terrore, un incubo da cui è difficile (impossibile?) uscire. Torino, la Costa Azzurra, Roma sono sfondo e protagonisti di un meccanismo narrativo terribile e perfetto. Dove, come un gioco di scatole cinesi, l’orrore succede all’orrore. E non è detto che ci sia una fine…
«Disteso sul tavolo autoptico non c’era il cadavere di una persona qualunque. Quello era Alberto Garlanda: il cannibale o la Iena, come l’aveva soprannominato la stampa. Era l’uomo che aveva ucciso e mangiato Marco Deodato, un ingegnere abruzzese di 58 anni, dopo aver messo un annuncio su Internet in cui dichiarava ciò che aveva in mente di fare e aver atteso un messaggio di risposta nella sua casella, mentre continuava a vivere la propria vita come niente fosse. E ora quell’uomo era disteso davanti a lui, morto, ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia. Lèvin lo fissava con attenzione senza decidersi a procedere con l’autopsia. Voleva capire se davvero la morte ha il potere di renderci tutti uguali, mostri compresi. Non l’aveva ancora stabilito.»
Non di sola carne. Un thriller che immerge il lettore in una spirale di terrore, un incubo da cui è difficile (impossibile?) uscire. Torino, la Costa Azzurra, Roma sono sfondo e protagonisti di un meccanismo narrativo terribile e perfetto. Dove, come un gioco di scatole cinesi, l’orrore succede all’orrore. E non è detto che ci sia una fine…
Notes biographiques
Nato a Biella nel 1980 è laureato in Lettere moderne. Ha pubblicato i thriller Tutto il villaggio lo saprà, Marmellata di rose (Premio Micro-editoria italiana 2014), tradotto e pubblicato anche in Spagna con la catalana Sd Edicions, e L’autore, pubblicato da Golem Editore. Per Piemme sono usciti l’e-book Il bacio della Velata (2017) e il romanzo Il settimo esorcista (2017). È tra i fondatori del collettivo Torinoir. Racconti e poesie sono stati pubblicati in diverse antologie per Lineadaria Editore, Lettere Animate, Golem, Pendragon, Ef edizioni e Robin edizioni.