Description
«L'autore solleva la roccia accecante e imponente della Storia per rivelare cosa si nasconde sotto.»
Le Monde
«Un romanzo che ti tocca il cuore. Una metafora bellissima sull'impegno dell'essere umano.»
Manuel Vilas
«Ora più che mai, conviene ricordare cos'è la guerra. Non mi viene in mente un modo migliore per farlo che evocare una lettera scritta nel 1938 da una giovane filosofa, Simone Weil, a un vecchio scrittore, Georges Bernanos. Io ne sono da poco venuto a conoscenza grazie al libro di Adrien Bosc.»
Javier Cercas
Ai primi di agosto del 1936 la guerra di Spagna imperversa e Simone Weil, non ancora trentenne, lascia Parigi per arruolarsi nelle Brigate internazionali. La causa dei repubblicani spagnoli che combattono contro i franchisti fa eco ai suoi ideali e lottare al fianco dei compagni giunti in Aragona da ogni parte del mondo per lei è una necessità, un’evidenza, come lo era stato smettere di insegnare in un liceo ed entrare in fabbrica come operaia: «scrivere, pensare e agire sono una sola e medesima cosa». Ma già dopo pochi giorni, durante un’offensiva sulle rive dell’Ebro, Simone si ferisce a una gamba in modo maldestro ma grave e deve abbandonare il campo di battaglia per essere ricoverata nell’ospedale di Sitgès. A fine settembre rientra in Francia assistita dai genitori. Di questa manciata di mesi, per lei decisivi, restano pochi documenti, qualche appunto, alcune fotografie, delle lettere, che Adrien Bosc interroga ridando vita con forza e poesia a quei giorni. Insieme a Simone Weil e ai testimoni diretti, fa parlare i dettagli, i paesaggi, i volti, le piccole storie, i silenzi, mentre solleva la questione più che mai aperta della «guerra giusta»: la stessa che la giovane filosofa porrà al già maturo scrittore Georges Bernanos in una lettera che lui porterà con sé per sempre. La vita di Simone Weil attraversa queste pagine come la testimonianza di uno dei pensieri più luminosi e audaci del Novecento. E la scrittura di Bosc ci restituisce il ritratto vivido di una pensatrice radicale, del suo inesauribile impegno per la libertà.
Le Monde
«Un romanzo che ti tocca il cuore. Una metafora bellissima sull'impegno dell'essere umano.»
Manuel Vilas
«Ora più che mai, conviene ricordare cos'è la guerra. Non mi viene in mente un modo migliore per farlo che evocare una lettera scritta nel 1938 da una giovane filosofa, Simone Weil, a un vecchio scrittore, Georges Bernanos. Io ne sono da poco venuto a conoscenza grazie al libro di Adrien Bosc.»
Javier Cercas
Ai primi di agosto del 1936 la guerra di Spagna imperversa e Simone Weil, non ancora trentenne, lascia Parigi per arruolarsi nelle Brigate internazionali. La causa dei repubblicani spagnoli che combattono contro i franchisti fa eco ai suoi ideali e lottare al fianco dei compagni giunti in Aragona da ogni parte del mondo per lei è una necessità, un’evidenza, come lo era stato smettere di insegnare in un liceo ed entrare in fabbrica come operaia: «scrivere, pensare e agire sono una sola e medesima cosa». Ma già dopo pochi giorni, durante un’offensiva sulle rive dell’Ebro, Simone si ferisce a una gamba in modo maldestro ma grave e deve abbandonare il campo di battaglia per essere ricoverata nell’ospedale di Sitgès. A fine settembre rientra in Francia assistita dai genitori. Di questa manciata di mesi, per lei decisivi, restano pochi documenti, qualche appunto, alcune fotografie, delle lettere, che Adrien Bosc interroga ridando vita con forza e poesia a quei giorni. Insieme a Simone Weil e ai testimoni diretti, fa parlare i dettagli, i paesaggi, i volti, le piccole storie, i silenzi, mentre solleva la questione più che mai aperta della «guerra giusta»: la stessa che la giovane filosofa porrà al già maturo scrittore Georges Bernanos in una lettera che lui porterà con sé per sempre. La vita di Simone Weil attraversa queste pagine come la testimonianza di uno dei pensieri più luminosi e audaci del Novecento. E la scrittura di Bosc ci restituisce il ritratto vivido di una pensatrice radicale, del suo inesauribile impegno per la libertà.
Notes biographiques
Nato ad Avignone nel 1986, Adrien Bosch a fondato la casa editrice Sous Sol, che pubblica le riviste Feuilleton e Desports. Il suo primo romanzo, Prendere il volo, pubblicato in Italia da Guanda, ha ottenuto numerosi riconoscimenti: è stato finalista al Goncourt des Lycéens e al Prix Interallié, e ha vinto il Grand Prix du Roman de l’Académie française. Guanda ha inoltre pubblicato il romanzo La traversata (2018).
Laura Bosio, nata a Vercelli, vive e lavora a Milano. È autrice dei romanzi I dimenticati (Feltrinelli 1993, Premio Bagutta Opera prima), Annunciazione (Mondadori 1997, Premio Moravia; nuova edizione Longanesi 2008), Le ali ai piedi (Mondadori 2002) e, pubblicati da Longanesi, Le stagioni dell’acqua (finalista al Premio Strega 2007) e Le notti sembravano di luna (2011). Ha scritto libri sull’esperienza spirituale delle donne: Teresina. Storie di un’anima (Mondadori 2004) e D’amore e di ragione (Laterza 2012).