Description
Tra le sue varie attività, Giovanni Testori fu anche editorialista per il “Corriere della Sera” tra il 1977 e il 1981. All’epoca i suoi articoli in prima pagina furono spesso considerati provocatori e scatenarono accese discussioni, divenendo un vero e proprio caso culturale: mai una voce cattolica si era levata con tale forza nel dibattito pubblico. Altrettanto importante fu la sua collaborazione con “Il Sabato”, settimanale espressione del movimento nato intorno a don Luigi Giussani: Comunione e Liberazione. Nei suoi editoriali Testori affrontava fatti storici come il caso Moro, il pontificato di Giovanni Paolo II, la strage di Bologna, il terremoto dell’Irpinia. I suoi articoli, però, erano pieni anche di volti anonimi, di nomi che non ci dicono nulla, spesso di giovani disperati: il pendolare delle Ferrovie Nord, il suicida, l’omicida. È evidente la volontà dell’autore di dare voce a chi non viene mai interpellato, non fa statistica, non esiste per i media.
Rileggendoli oggi, risulta chiara la grandezza di Testori nel cogliere i termini reali dello scontro in corso in Italia e nell’intero Occidente: non tra destra e sinistra, tra fascismo e antifascismo, ma tra tradizione e secolarizzazione. Poneva domande radicali sulla vita, la moralità, la morte; domande che erano, e sono ancora oggi, scomode.
In questo libro Alessandro Gnocchi ripercorre la traiettoria di Giovanni Testori come editorialista e voce libera del giornalismo italiano tra gli anni settanta e ottanta, inoltre, grazie a tre interviste ad amici, colleghi e allievi di Testori, ricostruisce il clima dell’epoca al “Corriere della Sera”, la saga del “Sabato”, il rapporto tra gli articoli e gli altri aspetti dell’attività di Testori, scrittore e critico d’arte.
Notes biographiques
Alessandro Gnocchi è nato a Cremona nel 1971. Ha studiato Lettere moderne a Pavia e Firenze. Tra le sue pubblicazioni, oltre a numerosi saggi di filologia sulle più prestigiose riviste scientifiche, l’edizione critica delle Stanze di Pietro Bembo, un saggio su Giuseppe Berto e Antonio Delfini, la curatela delle Opere di Guido Keller e Il capocannoniere è sempre il miglior poeta dell’anno, divertissement su calcio e letteratura. È caporedattore della sezione cultura e spettacoli del “Giornale”.