Description
Prima che la “theory-fiction” emergesse come interzona concettuale; prima che Mark Fisher, sulla scorta del vecchio Baudrillard, registrasse il collasso della science-fiction nei simulacri del realismo capitalista; prima che “ballardismo applicato” diventasse l’ultimo gioco in città, Antonio Caronia ha analizzato il capitalismo digitale attraverso il pensiero radicale di James Ballard, Philip K. Dick, Ursula K. Le Guin, Samuel Delany, William Gibson, Don DeLillo, che ritroviamo nei testi di questa antologia.
Per Caronia il cyborg, l’uomo artificiale, abita i fantasmi della modernità dalla nascita della biopolitica, non appena la “natura” – umana e non – smette di apparire una sostanza immodificabile per diventare terreno di sapere e di conflitto sociale attraverso le mutazioni del corpo e del linguaggio. Al di là del soggetto, e della sua caricatura transumanista, nella dimensione postumana prevista da Antonin Artaud e William Burroughs, coglie l’esperimento dell’Homo sapiens sapiens come “animale del possibile”.
Notes biographiques
Antonio Caronia, nato a Genova nel 1944, ha animato il collettivo “Un’ambigua utopia” sull’immaginario politico e fantascientifico. Filosofo, attivista, teorico di sociologia e di estetica dei nuovi media, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, la NABA e il Planetary Collegium di Plymouth. Tra i suoi testi più noti: Il corpo virtuale. Dal corpo robotizzato al corpo disseminato nelle reti (1996), Houdini e Faust. Breve storia del cyberpunk (con D. Gallo, 1997), Philip K. Dick. La macchina della paranoia (con D. Gallo, 2006) e Il cyborg. Saggio sull’uomo artificiale (20083).