Description
Tra i lavori di Hobbes, le due autobiografie rappresentano sicuramente dei testi sui generis. Seppur arricchite da tratti apologetici, elementi cronachistici e aneddoti vari, le due opere testimoniano comunque la sensibilità filosofica di Hobbes che in queste pagine, scritte in età molto avanzata, pare aver condensato i tratti essenziali del suo pensiero. Un resoconto della vita dell’uomo e del filosofo che il vecchio precettore di Malmesbury traccia con animo sereno e incredibilmente lucido, una summa del suo pensiero, o – per dirla con Richard Blackburne – “una briciola dell’acume intellettuale di Hobbes”, un testamento per i posteri. La cifra emotiva che le caratterizza è la serenità, quel senso di pace, raggiunto dopo molti eventi turbolenti, che ormai consente a un anziano studioso di rivedere il passato da una prospettiva distaccata, alla fine di una vita lunga e singolare, e di fare il punto sugli eventi e sulle persone che hanno fatto da cornice allo sviluppo del suo pensiero.
Notes biographiques
Thomas Hobbes (1588-1679), precettore e filosofo inglese, è unanimemente annoverato tra i massimi pensatori dell’età moderna. Nel De cive (1642) e poi nel Leviatano (1651), suo capolavoro, elabora la sua celebre teoria politica, riconosciuta come una delle più importanti espressioni del contrattualismo moderno. Autore prolifico in diversi campi, la sua opera include, tra l’altro, trattati di ottica, di meccanica, di geometria, di giurisprudenza e di storia.