Description
Distopia arrischiata e originale, Il non memorabile verdetto dell'ingratitudine è libello schietto, colto e ruvido, comico e tragico insieme. L’anti-eroe, condannato per plagio da una gravosa e non identificata Azienda, ha l’unica colpa d’aver provato ad aiutare un paio di giovani impiegati della stessa. Nei limiti di una surreale e postuma condizione, un narratore improduttivo affida il racconto a una specie di manoscritto sopravvissuto come carne e carta scannerizzate da remoto e spiritico supporto. La bizzarra interilla che vi si incastona è trovata anti-narrativa dell’autore, tesa a ribadire una corporea fiducia nel collettivo d’un disperso impegno umanistico, che i Sei pensieri grati e gratis si impegneranno a canzonare.
Notes biographiques
Luciano Curreri (Torino 1966) insegna lingua e letteratura italiana all'Université de Liège dal 2002. L’ultimo suo testo narrativo, Volevo scrivere un'altra cosa, uscito da Passigli nel 2019, è stato proposto da Barbero allo Strega. Tra i lavori saggistici: Le farfalle di Madrid (2007, tr. sp. 2009), D’Annunzio come personaggio (2008), L’elmo e la rivolta (2011, con G. Palumbo), Il peplum di Emilio (2012), L’Europa vista da Istanbul (2014), Misure del ritorno (II ed. 2016), Play it again, Pinocchio (2017), La Comune di Parigi e l’Europa della Comunità? (2019).