Da Francoforte a New York: la costruzione della critica alla cultura di massa fra teoria critica e modernismo americano negli anni ’30

Published in Sociologia n. 3/2017 – Rivista quadrimestrale di Scienze Storiche e Sociali | A brief exploration of the decoupling of ethical and political life in America
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An :
2018
ISBN:
9788849249897
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È un fatto ben noto che la Scuola di Francoforte abbia esercitato negli Stati Uniti un’influenza essenziale, in particolare a causa dell’esilio a New York dell’Institut für Sozialforschung; la Teoria Critica, in special modo per quanto riguarda la sua critica della cultura di massa, è divenuto un punto di riferimento nella riflessione sociologica americana, in particolare negli anni ’60 e ’70. Questa eredità viene solitamente correlata alla straordinaria importanza di un’opera come la Dialettica dell’Illuminismo, da un lato, e l’opera e il ruolo critico che Herbert Marcuse svolse nella sua lunga permanenza oltreoceano, dall’altro. Siffatta interpretazione dunque desume questo ruolo della Teoria Critica in relazione alla più generale influenza che questi autori ebbero negli anni del dopoguerra riducendo, in parte, la rilevanza dei saggi degli anni ’30, pubblicati nella Zeitschrift für Sozialforschung dell’Istituto. Non ovviamente nell’idea di una sostanziale sordità della cultura a questi lavori, bensì nell’idea di una loro indiretta influenza negli Stati Uniti, non verificatasi nella contemporaneità della loro pubblicazione ma dall’interesse futuro suscitato dalla Scuola di Francoforte proprio dai tardi anni ’50 in avanti.



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