Description
Un’intima e accurata interrogazione sulle certezze che possediamo davanti alle immagini. Le stesse immagini che sono quotidianamente afferrate in virtù di precise categorie del pensiero. Qual è la genealogia che anima quelle categorie? Questa è la domanda posta da Didi-Huberman alla storia dell’arte, ai suoi padri fondatori e ai suoi maestri, alla disciplina in quanto tale e al suo sviluppo attuale. Da Vasari a Warburg, da Panofsky a Freud, passando per Kant, Hegel e Cassirer, Didi-Huberman scava in quella esperienza che ognuno di noi vive di fronte a un’immagine, facendone fiorire le articolazioni recondite, i movimenti sotterranei e i suoi fantasmi.
Notes biographiques
Georges Didi-Huberman (Saint-Étienne, Loire, 1953), storico dell’arte e filosofo, insegna presso l’École des hautes études en sciences sociales, dove occupa il titolo di maître de conférences dal 1990. Ha insegnato in numerose università europee e nordamericane (Berkeley, Johns Hopkins, Freie Universität Berlin, Université-Eikones NFS Bildkritik Basilea...). Vincitore di due premi dell’Académie des beaux-arts, il premio Hans Reimer dell’Aby-Warburg-Stiftung, il premio Napoli e il premio Humboldt. Tra i suoi libri pubblicati in italiano, ricordiamo: Immagini malgrado tutto (2005); L’immagine aperta. Motivi dell’incarnazione nelle arti visive (2008); La pittura incarnata (2008); Aprire Venere. Nudità, sogno, crudeltà (2014).