Description
Con L’Arte del Fuoco traiamo dall’oblio un interessantissimo esempio di alchimia seicentesca di area italiana. L’impenetrabilità dello pseudonimo usato dall’autore rimane ancora oggi intatto, e nessun indizio ci è dato di raccogliere in merito alla sua vera identità. Composto tra gli anni Settanta e Ottanta del XVII secolo, L’arte del Fuoco si apparenta, per la scelta del verso come formula espositiva dei segreti dell’Arte, a una ricca tradizione italiana che va dalla Canzone di Rigino Danielli, fino alle rime alchemiche del Santinelli e del Palombara.
La dottrina esposta nei versi e nei commenti di Teuchasio appare debitrice dell’attenta frequentazione di una larga messe di opere e autori che, oltre ai maestri dell’alchimia medievale, vanno dal Farra (in modo particolare il Settenario dell’Humana Riduttione) fino a Michael Maier; tuttavia l’autore cui, soprattutto, appare debitore Teuchasio è il Braccesco, dalla cui Espositione di Geber Filosofo (1644) sono estratte le 129 Propositiones che costituiscono il filo conduttore del testo e che riproponiamo in appendice.
Notes biographiques
Pseudonimo (forse Eustachio Pavia) di un ignoto alchimista italiano del Seicento.
Massimo Marra si è a lungo occupato di storia ed ermeneutica dell’alchimia e dell’ermetismo tra Rinascimento e Barocco, producendo numerosi lavori di edizione critica di testi alchemici da fonti a stampa e manoscritte. Ha inoltre approfondito la rinascita occultista francese a cavallo tra XIX e XX secolo e la storia e l’ermeneutica delle correnti esoteriche occidentali contemporanee. Nel 2000 ha pubblicato Il Pulicinella filosofo chimico: uomini e idee dell’alchimia a Napoli nel periodo del Viceregno (Mimesis, 2000), nel 2003 ha curato la ristampa del classico di Giovanni Carbonelli, Sulle fonti storiche della chimica e dell’alchimia in Italia (La Finestra, 2003). Nel 2007, insieme ad Andrea De Pascalis, ha curato il volume collettivo Alchimia (Mimesis, 2007). Dal 2004 al 2008 è stato inoltre il direttore editoriale del trimestrale Atrium - Studi Metafisici ed Umanistici di Trento. Ha prodotto il primo studio critico sulla figura e l’opera dell’esoterista francese René Schwaller de Lubicz, R.A. Schwaller de Lubicz: la politica, l’esoterismo, l’egittologia (Mimesis, 2008). Dal 2001 collabora alla redazione della rivista di medicine antropologiche e storia della scienza Anthropos & Iatria. Insieme a Paolo Aldo Rossi (Storia del Pensiero Scientifico, Università di Genova) ha diretto la collana “I Quaderni di Airesis” dell’editrice Mimesis, dedicata ai rapporti tra l’uomo e il sacro. Nell’ottobre 2008 ha diretto il Primo Congresso Nazionale di studi Alchemici del Grande Oriente d’Italia e, nel 2009, ne ha curato la pubblicazione degli atti (AA.VV., Il Fuoco che non brucia: studi sull’alchimia, Mimesis, 2009). Dal 2010 al 2013, oltre a pubblicare alcune ricerche su riviste e volumi collettivi, è stato impegnato nel varo del sito web di divulgazione culturale www.massimomarra.net che ospita un’estensiva raccolta di materiali documentali sull’ermetismo e l’alchimia, e costituisce la principale fonte di materiale in lingua italiana reperibile sul web.
Michela Brindisi è una traduttrice con esperienze di traduzione dal latino, dall’inglese e dal tedesco. Nell’ambito della sua attività ha spaziato dal dominio delle traduzioni tecniche a quello della trattatistica barocca, fino ad approdare alla letteratura d’intrattenimento e alla traduzione italiana di bestseller. Con Massimo Marra ha già pubblicato “Gli aforismi basiliani o canoni ermetici di EglinusIconius (Angelus Medicus)”,in Atrium, anno 5 (2003), n. 4, e la traduzione italiana del saggio di Eric Humbertclaude, “Luci su di un maestro minore: Federico Gualdi”, in AA.VV., Alchimia, a cura di Andrea de Pascalis e Massimo Marra, Mimesis, 2007. Vive e lavora a Dublino.