Description
C’è un luogo dove la vita nascente è contigua alla morte: la Terapia Intensiva Neonatale. In questo limbo tra non-vita e non-morte, saturo di sofferenza, emozioni, affetti, sono esposti a profonde lacerazioni sia i genitori dei neonati ricoverati, tormentati dal timore della perdita, sia i curanti, chiamati a integrare la spinta istintiva a salvare a tutti i costi i piccoli pazienti con la necessità di valutare fino in fondo quale sia il loro bene. Il dilemma con cui l’équipe si confronta è decidere se iniziare e continuare i trattamenti intensivi o mettere in atto forme di desistenza terapeutica – astensione, sospensione – volte a favorire la qualità della vita, piuttosto che la sua durata, in neonati con patologie severe e a evoluzione invalidante, o con prognosi infausta. In un contesto così angoscioso e problematico, decidere ciò che è appropriato sotto il profilo etico-clinico implica il dare voce a madri e padri e diritto di cittadinanza ai vissuti, ai dubbi, alle incertezze di medici e infermieri, che una cultura sanitaria finalizzata solo all’operatività e all’emergenza estromette dalla formazione protocollare.
Per consentire a tutti i soggetti coinvolti di elaborare la quotidiana esperienza di liminalità che si trovano a condividere, la psicoterapeuta Lucia Aite alcuni anni fa ha promosso l'avvio, presso il Dipartimento di Neonatologia Medica e Chirurgica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, di una pratica innovativa unica in Europa: i periodici «incontri a più voci» tra operatori e genitori, con il contributo di un bioeticista. L’efficacia del metodo dialogico che contempera sentire e pensare è testimoniata dai casi qui narrati, commentati da figure diverse, come bioeticisti, filosofi, psicologi.
Per consentire a tutti i soggetti coinvolti di elaborare la quotidiana esperienza di liminalità che si trovano a condividere, la psicoterapeuta Lucia Aite alcuni anni fa ha promosso l'avvio, presso il Dipartimento di Neonatologia Medica e Chirurgica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, di una pratica innovativa unica in Europa: i periodici «incontri a più voci» tra operatori e genitori, con il contributo di un bioeticista. L’efficacia del metodo dialogico che contempera sentire e pensare è testimoniata dai casi qui narrati, commentati da figure diverse, come bioeticisti, filosofi, psicologi.
Notes biographiques
Lucia Aite, psicologa e psicoterapeuta, lavora presso l'Unità di Psicologia Clinica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato Culla di parole. Come accogliere gli inizi difficili della vita (2006).
Lucia Aite, psicologa e psicoterapeuta, lavora presso l'Unità di Psicologia Clinica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato Culla di parole. Come accogliere gli inizi difficili della vita (2006).