Description
Da oscuro sostantivo del lessico estetologico tedesco del primo Novecento ad abusato e approssimativo sinonimo di cattivo gusto e pseudoarte, il termine kitsch ha attraversato il ventesimo secolo registrandone, dal punto di vista estetico, le contraddizioni più acute e il passaggio definitivo da una cultura elitaria a una di massa. Questi studi cercano di tracciare un identikit che vede il kitsch operare in più scenari come un problematico doppio di una delle categorie fondative dell’estetica, il gusto: la cultura ottocentesca, la filosofia del Novecento, l’antropologia, la moda, l’arte contemporanea.
Notes biographiques
Andrea Mecacci è professore associato di Estetica all’Università degli Studi di Firenze. I suoi studi si soffermano su alcune categorie, concettuali e operative, dei processi di estetizzazione della contemporaneità: il pop, il postmoderno, l’estetica diffusa, il kitsch. Tra le sue pubblicazioni: Introduzione a Andy Warhol (2008), L’estetica del pop (2011), Estetica e design (2012), Il kitsch (2014), Dopo Warhol. Il pop, il postmoderno, l’estetica diffusa (2017).