Description
In questo scritto, la “questione della tecnica”, che potremmo definire il grande argomento che dalla seconda metà del Novecento ha agitato il pensiero filosofico, è posta come interrogazione del senso – significato e direzione – delle trasformazioni che le nuove tecnologie informatiche imprimono ad alcune nostre personali, individuali, esperienze umane. Viviamo in un’epoca di addomesticamento tecnologico. Le macchine ci sono diventate familiari, ci seguono ovunque, le portiamo con noi, ne dipendiamo sempre di più per il nostro lavoro, i nostri svaghi e i nostri affetti. Al di là di utopie e distopie, questo saggio assume, perciò, come prospettiva, quella del fruitore dei nuovi artefatti tecnologici e tenta di indagarne alcune esperienze. La categoria dell’essere altrove definisce uno degli aspetti più rilevanti e, forse, meno indagati della nostra esperienza segnata dai rapporti con e attraverso le macchine. L’ambiente digitale rende presente ciò che è assente, permette di trascendere tempi e luoghi, trasforma le dimensioni del potere e delle relazioni, ci fornisce un’esperienza disincarnata sempre più esposta alle dimensioni simulative ed emulative dell’intelligenza artificiale.
Notes biographiques
Adriano Pessina, ordinario di Filosofia morale e docente di Bioetica e Filosofia dell’esperienza tecnologica all’Università Cattolica di Milano, è autore di molti studi dedicati alle trasformazioni dell’esperienza umana introdotte dalle nuove tecnologie, mediche e informatiche. Dirige il CrifipAB (Centro di ricerca sulla filosofia della persona Adriano Bausola), che ha promosso questo volume dedicato alle tematiche etiche, politiche e antropologiche emerse nel corso della pandemia.