Description
A quarant’anni Andrea è un giornalista fallito che ha abbandonato da tempo ogni ambizione di vita e di carriera. La sua sembra una storia come tante: un lavoro che non lo soddisfa, una moglie che a stento gli rivolge la parola, amici pochi e probabilmente nemmeno buoni. Solo che a un certo punto la storia cambia, perché la vita toglie, la vita dà. E talvolta per dare non ha altro modo che toglierti ogni cosa in un istante. Per Andrea, l’istante è quello in cui scopre di essere affetto da una malattia che non nomina mai, una malattia che lo priverà giorno dopo giorno di un pezzo di vita: prima i piedi, poi le mani, quindi la parola, infine il respiro. Ma è proprio allora, proprio mentre l’acqua del guado minaccia di inghiottirlo, che Andrea si renderà conto che la riva va conquistata con fatica. E che per capire gli altri bisogna abbandonare la presa su se stessi, bisogna lasciare che la vita forzi la serratura che pensiamo ci protegga e che invece ci tiene prigionieri. Sarà su una sedia a rotelle, dunque, che Andrea aiuterà Francesco, un giovane collaboratore del giornale, in una pericolosa inchiesta sugli intrecci fra politica e criminalità, e insieme tenterà di rimettersi in gioco con la donna che ha accanto. Mentre il progredire della malattia lo spingerà ad affrontare ogni giorno qualcosa di diverso e a conquistarsi, a ogni nuovo respiro concesso dalla vita, il tempo per pensare, progettare, amare.
Notes biographiques
alberto damilano nasce nel 1955 a Fossano, nel cuneese. Medico, dopo la laurea si trasferisce nell’hinterland torinese dove si occupa di malattie mentali e tossicodipendenze. Nel 2009 si ammala di sclerosi laterale amiotrofica (SLA), che in poco tempo lo paralizza completamente. Oggi vive grazie a nutrizione e respirazione artificiali. Da quando è immobilizzato scrive con gli occhi perché «creare è resistere, resistere è vivere».