Description
Campioni di esotismo e simbolo di uomini primitivi per molti, i Pigmei entrano in contatto con gli Europei nel XIX secolo. Vengono osservati e ‘misurati' dagli scienziati, esibiti sui palcoscenici e negli zoo al fianco delle scimmie. Nel corso del Novecento gli antropologi hanno però indagato il loro mondo e hanno svelato i pregiudizi occidentali: la riflessione estetica dei Pigmei non è meno raffinata, per certi aspetti, di quella di Michelangelo e la loro arte della divisione della preda eccelle in complessità. Per Stefano Allovio riflettere sulla marginalità dei Pigmei ha voluto dire riflettere anche sulla marginalità degli antropologi all'interno delle comunità intellettuali dove permangono resistenze a riconoscere i molti modi di ‘fare scienza'. Se i Pigmei necessitano di maggiore riconoscimento, anche gli antropologi – molto più simili ai Pigmei di quanto si immagini – hanno titolo a richiedere maggiore riconoscimento nelle accademie e nei luoghi del sapere. Frequentare le frontiere, le periferie e i margini fra culture, dove l'antropologia si colloca come disciplina, non significa essere condannati alla insignificanza e alla marginalità: la cultura si nutre di interdipendenze e, lungi dall'essere patrimonio di pochi, si presenta spartita e distribuita universalmente molto più di quanto si pensi.
Notes biographiques
Stefano Allovio è professore associato di Antropologia culturale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Statale di Milano. Ha svolto ricerche sul campo in Burundi, nella Repubblica Democratica del Congo e nelle Alpi Occidentali. Oltre ad aver scritto numerosi saggi, è autore dei seguenti volumi: Burundi. Identità, etnie e potere nella storia di un antico regno (Torino1997); Sapersi muovere. Pastori transumanti di Roaschia (con M. Aime e P.P. Viazzo, Roma 2001); Culture in transito. Trasformazioni, performance e migrazioni nell'Africa sub-sahariana (Milano 2002); Culture e congiunture. Saggi di etnografia e storia mangbetu (Milano 2006).