Description
Sono poche le donne condannate per omicidio ma tra queste ci sono donne che hanno ucciso il partner per difendersi dalla sua violenza reiterata. Nel ripercorrere la vicenda giudiziaria di alcune di esse si comprende quanto distanti siano i giudici dalla realtà vissuta dalla donna vittima di violenza: quella realtà che è stata ben descritta dalla psicologa americana Leonore Walker in sede di elaborazione della c.d. Sindrome della donna maltrattata. La mancata conoscenza del fenomeno della violenza di genere e degli effetti che essa produce sul comportamento di chi la subisce spiega la lettura riduttiva e stereotipata che viene data dell’uccisione del tiranno domestico e quindi le difficoltà che le donne incontrano – e sempre hanno incontrato – a veder riconosciuta a loro favore una situazione di legittima difesa. Non è un caso che a una pronuncia di assoluzione si pervenga solo allorquando si sia rivolta l’attenzione anche al contesto nel quale è intervenuta l’azione difensiva della donna. Non è dunque di nuove norme che abbiamo bisogno, ma di superare stereotipi e pregiudizi per leggere quelle vigenti in maniera adeguata.
Notes biographiques
Claudia Pecorella, docente di Diritto penale all’Università di Milano-Bicocca, da diversi anni si occupa di violenza di genere, nel contesto accademico e in corsi di formazione. Sul tema della criminalità femminile ha pubblicato i risultati di una ricerca sulle donne detenute nella II Casa di Reclusione di Milano-Bollate (in Studi in onore di Emilio Dolcini, 2018) e, in questa collana, un saggio sulla detenzione delle donne madri (in Doppia pena. Il carcere delle donne, 2019).
Autori Vari