Fotografare gli spiriti

Éditeur:
An :
2022
Numero pagine:
192
ISBN:
9788829715923
DRM:
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Affichage:
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Description

Obiettivo di questo libro, prodotto del sensazionalismo editoriale del 1922, era mostrare la verità e l’utilità della fotografia spiritica. Doyle, membro ordinario della Physical Society (ma anche della Society for Psychical Research), indaga con altri uomini e donne di scienza e di lettere su ciò che non è visibile agli occhi. La domanda intorno alla quale ruota questa difesa della fotografia di fantasmi è se con una macchina fotografica sia possibile o no restituire un volto a chi è morto – e, in ultima analisi, se si possa dimostrare l’immortalità dell’anima. Doyle procede come il suo Sherlock Holmes: raccoglie indizi, fa eccezioni, ricostruisce storie per ricostruire vite. L’occasione è data da un’accusa del parapsicologo britannico Harry Price a William Hope, fondatore del Crewe Circle di cui Doyle è appassionato simpatizzante: Price sostiene che Hope sia un impostore, che non fotografi i fantasmi ma manipoli le lastre fotografiche. Doyle, attraverso un confronto tra le fotografie in vita e in morte e grazie a una rete di ferrate e inappuntabili ipotesi, difende Hope. Della versione di Price ci è rimasto poco, di quella allucinante e romanzesca di Doyle tutto. Perché la letteratura dice la verità.


Notes biographiques

Arthur Conan Doyle (1859-1930), nato a Edimburgo da famiglia irlandese, si trasferisce presto a Londra pur spostandosi frequentemente in Europa, America e Australia. Vive con estrema intensità e partecipazione la sua epoca: è medico e sportivo, viaggiatore e giornalista, sostenitore di cause civili e scrittore. È noto principalmente come creatore di Sherlock Holmes, anche se la sua produzione complessiva conta dozzine di volumi di ogni tipo, dall’avventura alla storia, dal costume alle scienze, dal pugilato allo spiritismo.
Alessandro Giammei (Roma, 1988) è assistant professor di Italianistica e Letteratura comparata al Bryn Mawr College. Nel 2015 ha vinto l’Harvard Edition dell’Edinburgh Gadda Prize per il suo Nell’officina del nonsense di Toti Scialoja (edizioni del verri 2014) e nel 2018 ha pubblicato con Marsilio Una serie ininterrotta di gesti riusciti. Esercizi su «Il grande Gatsby» di F. Scott Fitzgerald. Con Chiara Valerio ha tradotto in italiano Ti basta l’Atlantico? Lettere 1906-1931 tra Virginia Woolf e Lytton Strachey (nottetempo 2021), mentre con Ara H. Merjian ha tradotto in inglese gli scritti sull’arte di Pasolini, che usciranno per le edizioni Verso con il titolo Heretical Aesthetics: Pasolini on Painting. Collabora con «il manifesto» e «Domani», su cui tiene la rubrica Cose da maschi.

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