Description
Opera più famosa della letteratura classica medievale, scritta intorno al 1330, lo Tsurezuregusa (徒然草 Ore d'ozio) ha goduto e gode tuttora di enorme successo, sia all'estero, dove è stato tradotto in numerosissime lingue, sia nella madrepatria. In virtù del suo stile raffinato e del suo particolare genere è infatti oggi letto in tutte le scuole del Giappone come esempio più significativo della tradizione classica. All'interno del testo scorrono con suggestiva limpidezza le 243 prose che lo compongono, piccole gemme di un sapere poliedrico e di una lucida saggezza. Riflessioni personali, aforismi, appunti e ricordi si alternano in modo spontaneo e genuino tradendo la profonda sensibilità dell'autore, che fa propri i canoni della letteratura giapponese medievale e i principi estetici del pensiero buddhista nipponico. Estraniatosi dalle accese dinamiche di Corte, Kenkō Hōshi fa dell’immersione nella natura il prisma attraverso cui considerare la realtà circostante: il passato mondano, la società, ma anche la posizione dell’uomo nell'universo, l’essenza stessa della vita. Il «beato ozio» diventa allora un momento di ebbrezza che permette di acuire il proprio sguardo e di inoltrarlo prima verso la contemplazione e poi verso la stesura di queste brevi, penetranti, a volte autoironiche «quisquilie», ineguagliabili nella loro semplicità e bellezza.
Notes biographiques
Kenkō Hōshi, nato con il nome di Yoshida Kaneyoshi. Ben poco si sa della sua vita, a cominciare dalla data di nascita fissata nel 1238 in pieno periodo Kamakura (1185-1333). Abbandona ben presto la Corte imperiale, dove peraltro è un affermato poeta della scuola Nijo, per farsi monaco buddhista e vagabondare nel Paese alla ricerca di solitudine. Assume l’identità di Kenkō Hōshi, Maestro della Legge, preferendo isolarsi nella meditazione piuttosto che affiliarsi a ordini monastici. Non s’interessa di politica, salvo lasciare osservazioni personali sulla realtà del suo tempo nello Tsurezuregusa. Sarà proprio questo testo lo specchio privilegiato per cercare di penetrare il pensiero di un personaggio enigmatico e al contempo affascinante.
Adriana Boscaro ha insegnato letteratura giapponese all'Università Ca’ Foscari di Venezia. Per la Marsilio dirige (insieme a Luisa Bienati) la collana di classici giapponesi «Mille gru», per la quale ha tradotto e curato La bella storia di Shidoken (19903) di Hiraga Gennai, Yoshino (20062) di Tanizaki Jun’ichiro e Storia di un tagliabambù (20075). Ha curato, sempre per Marsilio, i 3 volumi della Storia della letteratura giapponese di Kato Shuichi, e assieme a Luisa Bienati ha pubblicato La narrativa giapponese classica (20102). È presidente onorario dell’Associazione Italiana per gli Studi Giapponesi.