Description
Una fuga senza fine e senza la nozione di un fine chiaro, certo, riposante. Solo per salvarsi la vita a tratti, per prendere respiro. Un bambino di otto anni, fuggito dal ghetto di Varsavia – dove ha visto sua madre sparire in un attimo come per una malefica magia – passa da un gruppo di ragazzi alla macchia, a case di contadini protettivi o malvagi e delatori, a soldati tedeschi spietati o umani; dorme sugli alberi, nelle tombe e, a forza di nasconderlo, arriva a dimenticare di essere ebreo. «Ti ordino di sopravvivere» gli aveva detto il padre prima di venire ucciso. E, per avere la forza di seguire quell'ordine, il ragazzo è costretto a cancellare il ricordo del suo passato, della madre e del paese della sua infanzia, come i continui addii del presente. Dimenticando, Yoram concentra tutta la sua energia nel momento in cui vive, povero, affamato, senza protezione, a un certo punto perfino senza un braccio, che il chirurgo si è rifiutato di curare, riconoscendolo ebreo. Ma la corsa prosegue, e ‘il bambino biondo senza un braccio’ rimane in mente come un’inesausta sfida alla morte. In Israele, dove oggi vive e insegna, Yoram Friedman ha raccontato la sua storia – perché questa è una storia vera – che Uri Orlev ha ascoltato dalla sua voce e scritto con commozione e intensa partecipazione. «Orlev ci mostra come i bambini possano sopravvivere senza amarezza in tempi duri e terribili». Premio H.C. Andersen, la giuria «I libri si possono paragonare ai bambini, anche loro si allontanano da te per prendere la propria strada. E come loro – sebbene in modo diverso – possono sorprenderti». Uri Orlev «Raccontare la Shoa guardandola con gli occhi di un bambino. Con innocenza, sincerità, persino con humour. È quello che fa Uri Orlev, scrittore sopravvissuto al lager, nei suoi bellissimi libri per ragazzi». Il Messaggero «La sua migliore qualità è un senso di umanità in condizioni disumane... La forza, in altre parole, non coincide con la durezza». The Guardian
Notes biographiques
Uri Orlev è nato a Varsavia nel 1931 e ha vissuto in prima persona molti dei tragici eventi che la guerra ha portato con sé. Liberato nel 1945 dal campo di Bergen-Belsen, Orlev si è trasferito in Israele, dove attualmente vive con la moglie e i figli. Autore di romanzi e racconti pubblicati in tutto il mondo, ha vinto nel 1996 il premio internazionale H.C. Andersen con L’isola in via degli Uccelli e il Premio Cento con Corri ragazzo, corri nel 2003. Salani ha pubblicato anche Com’è difficile essere un leone, Gioco di sabbia, La corona del drago, Siamina e La ricerca della terra felice.