Un Ragazzino all'Augusteo

Scritti musicali
Éditeur:
An :
2022
ISBN:
9788869348129
DRM:
Social DRM

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Description

Volume numero 12 della collana "Classici" a cura di Pierluigi Pietricola.

A un anno dalla scomparsa di Fedele d'Amico, appare la prima raccolta di saggi «postumi», da lui stesso scelti all'interno di una sterminata opera di critico e studioso.
Alternando impostazioni, durate e obiettivi diversi, D’Amico ha composto un quadro di casi della musica squisitamente calibrati: da Mozart, Beethoven, Rossini e Verdi, a Berlioz, Brahms e Ravel, da Busoni a Schönberg e Nono, i nodi centrali della storia musicale moderna sono passati al vaglio di una intelligenza critica, di un coraggio mentale e di una partecipazione umana straordinaria.
Dietro ogni scritto di D’Amico, nel segno della critica più smaliziata, o nel tono famigliare e autobiografico, o nella proverbiale via polemica, il destinatario della musica, cioè il pubblico, è sempre tenuto presente; la musica eseguita, nella sua percezione sonora, pubblica, è la misura di un giudizio che non conosce debolezze verso preconcetti o impegni di altra natura. I problemi della regia d’opera, dei libretti in lingua originale o tradotti, la poetica del balletto, la vicinanza con gli interpreti, l’immediatezza delle cose viste e sentite, si innestano sui ritratti dei grandi autori o all’interno di polemiche più scottanti, rincalzandole di illuminazioni decisive.
Chi temeva che D’Amico maestro e virtuoso della conversazione e del racconto fosse perduto per sempre, lo ritrova qui vivo in tutta la sua sincerità: in una scrittura critica che resterà un modello per l’acutezza e l’esattezza con cui ha fissato le scoperte di una sensibilità e di una cultura con pochi riscontri in tutta la tradizione musicologica italiana.


Notes biographiques

Fedele D'Amico (Roma 27 dicembre 1912 - Roma, 10 marzo 1990) è stato uno dei più grandi musicologi italiani del secondo Novecento.
Figlio del critico teatrale Silvio, dopo la laurea in Giurisprudenza studiò musica con Alfredo Casella e iniziò a collaborare come critico musicale a "Il Tevere" di Telesio Interlandi, legandosi poi al mondo antifascista e, in particolare, al gruppo dei cattocomunisti Ossicini e Rodano. In questa veste fu direttore dal 1943 al 1944 del giornale “Voce operaia”.
Nel 1938 sposò Suso Cecchi, dalla quale ebbe tre figli, Masolino, Silvia e Caterina.
Dopo la caduta del fascismo riprese l’attività intellettuale e di critico musicale, occupandosi in particolar modo di Rossini, Puccini, Menotti, Petrassi, Mascagni, Berlioz, Strauss, Schönberg, Berg (fornendo sue versioni in italiano di varie opere) e collaborando a varie riviste (“Cultura e realtà”, “Vie nuove”, “Melos”, “Scuola e cultura”, “Paragone”), all’Enciclopedia dello Spettacolo e al Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti della UTET.
Fu consulente musicale della RAI e curatore dei programmi di sala del Teatro dell’Opera di Roma.
Dal 1967 al 1989 fu critico musicale de “L’Espresso”, e dal 1963 professore di Storia della musica all’Università La Sapienza di Roma.
Einaudi pubblicò sue versioni del teatro di Bertolt Brecht e dell’Egmont di Goethe.
Per Garzanti curò la storia di Giuseppe Verdi postuma di Gabriele Baldini; per Il Saggiatore, insieme a Luigi Dallapiccola, il volume di tutti gli scritti sulla musica di Busoni. Per Adelphi introdusse Il paese del melodramma, raccolta di Bruno Barilli.


 


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