Description
Il mito permette a Leopardi di attingere al mondo antico di cui è nostalgico e di esercitare la sua ironia su qualsiasi sapere, attraverso una parodia della cultura classica e una satira dei nuovi miti moderni. “Smitizzare” le illusioni ataviche e insieme demistificare quelle contemporanee significa additare (e rimpiangere) la fine delle rappresentazioni poetiche del mondo, ormai sostituite da vuoti simulacri. Si tratta di due operazioni complementari e dunque diviene quanto mai necessario guardare ai diversi sensi del concetto di mito nel caso di Leopardi. Tutte le sfumature sono allora contemplate: nostos verso il mito antico, riscrittura apocrifa e non, invocazione o parodia di figure mitologiche, assorbimento di schemi mitici che si riconoscono solo in trasparenza nella sua scrittura, satira dei miti contemporanei, ma anche creazione di una mitografia prettamente leopardiana. Il poeta di Recanati, nostalgico di miti antichi e distruttore di quelli moderni, produce figure che diventeranno a loro volta miti letterari. Il volume indaga l’articolazione nella sua opera delle diverse presenze del mythos.
Notes biographiques
Perle Abbrugiati è docente di Letteratura italiana all’Università di Aix-Marseille. Tra i maggiori esponenti degli studi leopardiani in Francia, ha tradotto in versi i Paralipomeni della Batracomiomachia. Oltre a occuparsi di Leopardi è studiosa di Calvino, Tabucchi e di fenomeni di riscrittura, tra cui quella del mito. Dirige anche una rete internazionale di ricerca sulla canzone. Filo rosso delle sue ricerche è il legame tra malinconia e ironia. Attualmente coordina una traduzione in francese delle Operette morali.
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