Description
L’individuazione di un assassino, l’identificazione di una vittima, la prova di un legame di parentela, la comparazione di tracce biologiche. Queste indagini legate al codice genetico sono ormai fondamentali in molte inchieste e, poi, durante i processi. Ma qual è la differenza tra la condotta degli investigatori delle serie televisive di successo come CSI, NCIS e Criminal Minds e la realtà del lavoro scientifico sulle scene del crimine in Italia? Lo racconta in questo libro Paola Di Simone, che è direttore tecnico capo biologo della Polizia di Stato, ed è anche moglie e madre di due bambini, e come tale deve coniugare la serietà della professione con le esigenze familiari di calore, disponibilità e serenità. Nulla è semplice, come i telefilm lasciano intendere. E operare in un settore che richiede tempo, attenzione e la massima precisione è ancor meno facile. Come scrive la giornalista Federica Sciarelli nella prefazione, “una donna, anche se lavora al servizio della scienza facendo un mestiere duro come è quello della lotta contro il crimine, rimane una donna, una mamma, una figlia, con tutta la forza e la fragilità che questo significa. Paola Di Simone parla di sigle, di provette, di tracce biologiche, ma nelle sue parole è riconoscibile il tratto della donna, anche se in divisa”. Con “Crimini al microscopio” l’autrice propone un’opera di divulgazione che unisce fascino e rigore.
Notes biographiques
Paola Di Simone nasce a Palermo nel 1971, dove si laurea in Scienze biologiche. Ph.D. e specialista in Genetica medica, lavora come assegnista di ricerca e professore a contratto presso l’Università degli Studi di Palermo. Relatore a congressi e co-autore di pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali. Nel 2002 inizia il percorso professionale all’interno della Polizia di Stato come funzionario nei ruoli tecnici. Dal 2003, anno in cui è stato inaugurato, lavora presso il Laboratorio di Genetica forense della Polizia Scientifica di Palermo. Da diversi anni collabora con l’Università degli Studi di Palermo nell’ambito di master in Scienze forensi insegnando Genetica forense. Ha seguito importanti casi verificatisi in Sicilia e Calabria. Tra questi anche il caso Provenzano, la scomparsa di Denise Pipitone, l’omicidio di Mauro Rostagno