Description
Studio “coraggioso” sull’abuso spirituale: una presa di coscienza e una riflessione che al momento sembrano mancare nel contesto ecclesiale italiano. Questa forma di abuso avviene quasi sempre nell’ambito della direzione spirituale e/o della confessione. Le riflessioni dell’autore si focalizzano su ciò che avviene nell’intimo di una persona, anche se le vittime possono essere molte; qualcosa che di solito è perpetrato da un singolo abusatore, anche se può godere del sostegno di un gruppo che ne accresce l’influsso. Analisi accurata e ben documentata ‒ e le molte citazioni lo testimoniano ‒ su ciò che è stato scritto finora da autori che hanno dato ascolto alle vittime o che sono stati a loro volta vittime di abuso spirituale. Oggi urge far conoscere questo materiale, per la maggior parte non accessibile in italiano. I. Come è nato il concetto di abuso spirituale, come si è sviluppato e che cosa è. II. Descrizione dei modi in cui l’abuso spirituale avviene. III-IV. Tentativo di tracciare un possibile identikit delle vittime e di coloro che abusano di esse. V-VI. Analisi delle due questioni strettamente collegate a questo tipo di abuso: l’obbedienza e l’autorità e la distinzione tra foro esterno e foro interno. VII-VIII. Riflessioni su come aiutare le vittime di abuso spirituale e considerazioni riassuntive.
Notes biographiques
Giorgio RONZONI, è parroco di Santa Sofia in Padova e insegna teologia pastorale presso la Facoltà teologica del Triveneto. Con le Edizioni Messaggero ha pubblicato: Una pietra scartata (2014); Via crucis secondo Marco (2015); Il dono perfetto (2017); La storia di Marco e Barnaba (2019); Il Padre Nostro è tradotto bene? (2019); «Prendi e leggi», anzi: no! (2020); I miei occhi hanno visto la salvezza (2021); Testimoni del Natale (2021). Per la collana Sophia della Facoltà teologica del Triveneto ha curato una ricerca sul burnout tra i presbiteri, Ardere, non bruciarsi (2011) e scritto Le sètte «sorelle». Modalità settarie di appartenenza a gruppi, comunità e movimenti ecclesiali? (2016), tradotto anche in francese.