Description
«La guerra, pur essendo matrice riconosciuta del peggior male possibile, è tuttavia stata ed è tuttora il motore o volano di ricerche, sperimentazioni, applicazioni e pratiche medico-sanitarie che, trasferite dal campo militare a quello civile, hanno avuto ricadute vantaggiose anche in quest'ultimo campo, contribuendo spesso in modo determinante allo sviluppo e al progresso della medicina e della sanità».
Dal mondo omerico, che ha contribuito alla conoscenza pre-anatomica del corpo, e dal mondo romano, che ha creato un abbozzo di organizzazione ospedaliera prima per l'assistenza ai legionari feriti e poi per i traumatizzati del lavoro agricolo ed edile, al Medioevo e Rinascimento, in cui i chirurghi di guerra hanno fatto conquiste poi largamente utilizzate in tempi di pace; dall'invenzione del 'pronto soccorso' da parte della sanità militare napoleonica alla fondazione dell'attività professionale infermieristica durante la guerra di Crimea; dall'idea di Croce Rossa Internazionale concepita all'indomani della battaglia di Solferino all'estensione dell'antisepsi nella prima guerra mondiale, fino alle ricadute tecnocratiche della sanità militare di ieri e di oggi: il rapporto tra guerra e medicina è un rapporto bi-direzionale, a sfavore e a favore.
Per un verso la guerra è l'infausta matrice di traumi e malattie che richiedono una vastità d'interventi riparatori, per altro verso la guerra disegna e ridisegna le nozioni e le azioni mediche che contribuiscono, talora in modo rilevante o decisivo, agli sviluppi e ai progressi nel campo della terapia e dell'assistenza.
Notes biographiques
Giorgio Cosmacini è medico, laureato in Filosofia. Già primario nell'Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, insegna Storia della scienza nella Facoltà di Filosofia dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e Storia della medicina nella Facoltà di Medicina e chirurgia della stessa Università.