Description
«Un personaggio straordinario sotto ogni aspetto. Appassionata, animata da una forte moralità, visionaria e coraggiosa, era definita ‘il generale prussianoʼ dai suoi più stretti collaboratori: era disposta a comandare e a ubbidire, era perfino disposta a morire per le sue convinzioni.»
James Bradburne
«Non ho mai amato l’esibizionismo, perché la mia vera natura è quella di una donna a cui il destino ha dato compiti da uomo, ma che li ha sempre assolti senza tradire l’affettività femminile.»
Fernanda Wittgens
L’allodola. È stata soprannominata così Fernanda Wittgens, per la sua grandezza discreta, evidente soltanto quando le ali si aprono in volo. Creatura umile, ma possente e sublime. Non poteva esistere definizione più calzante per una donna che pur compiendo imprese titaniche ha evitato il clamore delle cronache, lavorando giorno e notte al servizio dell’arte, della bellezza e della libertà.
Giovanna Ginex e Rosangela Percoco le rendono giustizia ricostruendo il romanzo di una vita straordinaria. Nata nel 1903 da una famiglia di origine austro-ungherese, Fernanda inizia come insegnante di liceo, fa la giornalista e nel 1928 entra nella Pinacoteca di Brera con la qualifica di ‘operaia avventiziaʼ. La dedizione instancabile le permette di diventare assistente del direttore, Ettore Modigliani, e di contribuire in maniera determinante alla crescita del museo. Rileva l’incarico del suo maestro quando viene rimosso per motivi razziali, e diventa così la prima donna a ricoprire un ruolo tanto prestigioso. Nei giorni bui dei bombardamenti su Milano fa di tutto per salvare le opere che le sono affidate, ma anche le vite di tanti ebrei. L’arresto per antifascismo e la condanna a quattro anni di carcere non soffocano il suo coraggio. Anzi, al termine del conflitto le sue energie sembrano essersi moltiplicate: tornata a Brera, combatte per ricostruire dalle macerie la Pinacoteca e renderla un ‘museo viventeʼ, punto di riferimento per la cultura internazionale.
Questo romanzo è il ritratto di una donna vulcanica, ostinata, controcorrente. È la storia vera di una combattente, un simbolo che non appartiene al passato ma al futuro.
James Bradburne
«Non ho mai amato l’esibizionismo, perché la mia vera natura è quella di una donna a cui il destino ha dato compiti da uomo, ma che li ha sempre assolti senza tradire l’affettività femminile.»
Fernanda Wittgens
L’allodola. È stata soprannominata così Fernanda Wittgens, per la sua grandezza discreta, evidente soltanto quando le ali si aprono in volo. Creatura umile, ma possente e sublime. Non poteva esistere definizione più calzante per una donna che pur compiendo imprese titaniche ha evitato il clamore delle cronache, lavorando giorno e notte al servizio dell’arte, della bellezza e della libertà.
Giovanna Ginex e Rosangela Percoco le rendono giustizia ricostruendo il romanzo di una vita straordinaria. Nata nel 1903 da una famiglia di origine austro-ungherese, Fernanda inizia come insegnante di liceo, fa la giornalista e nel 1928 entra nella Pinacoteca di Brera con la qualifica di ‘operaia avventiziaʼ. La dedizione instancabile le permette di diventare assistente del direttore, Ettore Modigliani, e di contribuire in maniera determinante alla crescita del museo. Rileva l’incarico del suo maestro quando viene rimosso per motivi razziali, e diventa così la prima donna a ricoprire un ruolo tanto prestigioso. Nei giorni bui dei bombardamenti su Milano fa di tutto per salvare le opere che le sono affidate, ma anche le vite di tanti ebrei. L’arresto per antifascismo e la condanna a quattro anni di carcere non soffocano il suo coraggio. Anzi, al termine del conflitto le sue energie sembrano essersi moltiplicate: tornata a Brera, combatte per ricostruire dalle macerie la Pinacoteca e renderla un ‘museo viventeʼ, punto di riferimento per la cultura internazionale.
Questo romanzo è il ritratto di una donna vulcanica, ostinata, controcorrente. È la storia vera di una combattente, un simbolo che non appartiene al passato ma al futuro.
Notes biographiques
Giovanna Ginex è una storica dell’arte e curatrice. Esperta di pittura, scultura, fotografia e arti decorative del Diciannovesimo e Ventesimo secolo, collabora con prestigiose istituzioni e musei in Italia e all’estero.
Rosangela Percoco è stata insegnante, copywriter, ha diretto il mensile Lupo Alberto e conduce laboratori di scrittura. Ha pubblicato numerosi romanzi, tra cui, per Salani con grande successo, Nato da un aquilone bianco e, in tempi più recenti, insieme a Giovanna Ginex, L’allodola, il romanzo su Fernanda Wittgens.