Description
Il saggio intende affrontare la questione dei rapporti di filiazione tra scritture poliziesche e non finzionali, cercando di rispondere alla domanda: esiste la volontà di applicare moduli e formule del giallo e del noir all’interno delle scritture di non-fiction? Partendo da questa premessa di indagine viene ripercorsa la nascita del giallo, nel contesto e nelle finalità affidate al genere, con una breve focalizzazione sul caso italiano, per giungere fino a Sciascia quale “anticipatore” di quei processi di commistione tra letteratura gialla e ricostruzione giornalistica che si ritroveranno nelle scritture più recenti. Procedendo verso la fine del XX secolo l’indagine si sposta su un corpus di romanzi di fiction e non-fiction, in cui il crimine è l’elemento centrale della narrazione. L’ultima sezione affronta invece l’analisi di alcuni romanzi di non-fiction di vario genere, nei quali il crimine non è propriamente materia della narrazione, ma permangono alcuni elementi residuali del poliziesco contemporaneo: la ricerca per tracce, la frammentazione della verità, il soggetto cognitivo della prima persona, che conduce la propria ricerca con la volontà di ripristinare un ordine, assimilabile alla legge perseguita dall’investigatore.
Notes biographiques
Lucia Faienza è assegnista di ricerca all’Università degli Studi dell’Aquila in Letteratura italiana contemporanea. Tra i suoi interessi di studio figurano i rapporti tra letteratura di genere e non-fiction, Elena Ferrante e le scritture femminili, il secondo Novecento negli autori di Pasolini, Penna e Morante. Ha curato l’edizione degli atti Literatura y Margen. Pier Paolo Pasolini y el Tercer Mundo, pubblicato con l’Università Nazionale di Tres de Febrero di Buenos Aires, e il volume A sessant’anni dall’Isola di Arturo, per la rivista “Contemporanea”.