Description
Nel lungo tratto di tempo che dall’apparizione in Egitto dei primi rotoli di papiro si spinge fino alla produzione dei libri a stampa nel XV secolo, la lettura ha conosciuto in Occidente una delle sue svolte principali nel diverso modo di accostarsi ai testi introdotto dal cristianesimo rispetto all’antichità tra quarto e quinto secolo. Le Confessioni di sant’Agostino ne costituiscono la chiave di volta. Nel tratto di strada percorso da questo primo volume – dal terzo millennio avanti Cristo ai primi del Cinquecento – si dipana la lunga storia del libro, visto come specchio della mente e strumento di lettura, cioè di dialogo tra gli uomini. Un manufatto che nel corso del tempo, pur mantenendo la sua identità dialogica, ha conosciuto molte metamorfosi nella configurazione testuale e nell’abito esterno: dalla forma di rotolo a quella di codice; dal papiro alla pergamena e dalla pergamena alla carta; dalla scrittura manuale a quella stampata. è in seguito approdato al libro industriale del XIX secolo e al libro elettronico di questi ultimi decenni, con forme testuali e modalità di lettura affatto nuove.
Notes biographiques
Giorgio Montecchi, è professore ordinario di Bibliografia presso il Dipartimento di Studi storici dell’Università degli Studi di Milano. Le sue ricerche si orientano verso quattro indirizzi di studio: il passaggio dal codice manoscritto al libro a stampa; storia della tipografia, della stampa e dell’editoria dalle origini al XX secolo; storia delle biblioteche e della cultura scritta dal Medioevo ai giorni nostri; temi e problemi di bibliografia e di biblioteconomia. Ha fondato e dirige dal 2006 la rivista «Bibliologia. An International Journal of Bibliography, Library Science, History of Typography and the Book». Tra le sue pubblicazioni si segnalano le seguenti: Il libro nel Rinascimento, 2 volumi (Roma, 1997-2005); Itinerari bibliografici. Storie di libri, di tipografi e di editori (Milano, 2001); con Fabio Venuda, Manuale di biblioteconomia (Milano, 2013).