Description
Per dimostrare l’esistenza di Dio occorre partire dall’idea di Dio. Se tale idea fosse analogica (del finito) verrebbe meno la necessarietà dell’inferenza: il finito presupporrebbe l’Infinito. Per l’Assoluto Realismo l’idea di Dio è l’idea dell’Essere trascendente. Infatti l’idea dell’essere, l’«essere» alla coscienza, è necessaria perché costituente la coscienza (non decidiamo noi di avere qualcosa alla coscienza, cioè di trascendere il dato). Ora, in quanto necessaria non può essere idea di nulla per cui deve sussistere necessariamente la Realtà di cui è idea: è idea dell’Essere, costituente il trascendentale che permette alla mia coscienza di trascendere il trascendibile. L’idea dell’Essere è un id quo (non un concetto presupponente già il trascendimento) che, nella mediazione originaria, fonda necessariamente la coscienza (trascendimento del dato) e la libertà (l’intervallo della scelta). Ma la certezza della Realtà dell’idea dell’Essere è laicamente «vuota di esperienza di realtà»: con la certezza di Dio, non si dà l’esperienza di Dio. L’esperienza di Dio è possibile solo con la libertà (con una scelta di fede) che la stessa idea di Dio pone in quanto dispositivo.
Notes biographiques
Antonio Brancaforte (Noto, 1925 - 2016) fu filosofo, poeta, docente liceale e poi universitario di Filosofi a teoretica e Storia della filosofi a moderna e contemporanea presso l’Università degli Studi di Catania. Viene considerato uno dei più significativi rappresentanti dello spiritualismo cristiano e un continuatore della “linea laviana” dell’Assoluto Realismo. Tra i suoi scritti più noti: Dio e la problematicità (1963), Umanità e disumanizzazione della tecnica (1967), Saggi (1967), Discussioni rosminiane (1968), La tematica linguistica rosminiana (1974), “Lettera al padre” di Carlo Marx (1974), Uomini e problemi della Biblioteca filosofica di Palermo (1979), Marx e il problema della filosofia (1979).