Descripción
Confrontati all'imponente lascito greco i pensatori ebrei e islamici del Medio Evo non hanno in genere saputo armonizzare la religione e la ragione. Questo è stato l'impegno della filosofia cattolica, che ha mantenuto alcune indispensabili distinzioni e conciliazioni tra esperienza e riflessione, tra uno e molti, tra Dio e il mondo per mostrare il fondamento dell'essere del senso e del vero nell'unicità di Dio. L'Autore mostra che Dio, estremo sostegno morale, è però anche il supremo insulto al soggetto che non intende rendere conti, ripiegandosi su se stesso come riferimento ultimo. Il nostro stile democratico ne risente. Responsabile di questi sviluppi è in buona parte la riduzione filosofica all'Io politicamente sovrano, moralmente autonomo e perciò chiuso nel relativismo soggettivista.