Descripción
Qual è il senso oggi di un interrogarsi sull'origine della città, intesa quale luogo comunitario in cui si vive e a cui si appartiene, soprattutto al cui futuro ciascuno presta un personale contributo? La fondazione di una città, non importa se attraverso un unico atto o una combinazione di fattori tra loro più o meno contemporanei, sicuramente ci parla dei termini di necessità dell'epifania urbana, stabilendo così le forme prime dell'essere di una città. Allo stesso tempo però l'atto fondativo non può dirsi concluso e anzi continuamente rivive rigenerandosi in quel processo di trasformazione che interpreta i successivi stati di necessità della città attraverso i secoli. Da qui il tema di un'origine che si fa strumento di caratterizzazione del divenire della città, dove al dato fondativo segue la (dis)continuità storica di quello ri-fondativo. La risposta non può quindi essere risolta solo sul piano conoscitivo dell'archeologia, cioè della scoperta dell'origine nella profondità di un evo antico a cui appartiene gran parte della città italiana per non dire europea. Per cogliere ma soprattutto misurare il senso perdurante dell'origine bisognerà allora avvalersi di una fenomenologia storica di ri-fondazione della città, anche attraverso saperi eterogenei ma accomunati dal proprio interesse nella costruzione dell'identità urbana. A 2200 anni dalla fondazione, Parma nonché Reggio Emilia e Modena, ma in generale tutto il sistema delle città romane lungo l'asse poleogenetico della via Emilia, offrono un campo limitato ma molto significativo per l'applicazione di questa eterodossa lettura sul significato e l'uso, tra conoscenza e progetto, dell'origine urbana.