Descripción
E Gorbaciov telefonò
a Sacharov ...
di Wlodek Goldkorn
A 26 anni dalla caduta del Muro di Berlino, cosa rimane
dell'Europa? Il confine orientale del Continente è instabile: tra
regime autoritario a Mosca, guerra in Ucraina, territori dalla
sovranità incerta, come la Transnistria, pezzo di Moldova in mano
ai russi; mentre l'Ungheria, Paese membro dell'Ue è saldamente in mano
ai populisti nazionalisti e anti-democratici di Viktor Orban. Sul fianco Sud
si sta affacciando l'integralismo islamista le cui avanguardie colpiscono
obiettivi considerati simbolici nelle nostre capitali. Perfino il cuore della
vecchia Europa mostra segni di stanchezza: in Francia è in crescita il Front
national, un movimento xenofobo e anti-europeista; e lo stesso accade
in Germania, dove Dresda, una delle città epicentro della rivolta che ha
portato al crollo del Muro, è culla e luogo simbolo di raggruppamenti
che propagano l'ostilità verso gli immigrati e verso l'Unione europea. Se a
questo elenco, incompleto, aggiungiamo gli orrori della guerra balcanica
degli anni Novanta (quel conflitto fu una delle conseguenze del crollo del
Muro) avremmo un bilancio, in apparenza, fallimentare dell'ultimo quarto
di secolo del nostro continente, tanto di essere tentati di rimpiangere il
vecchio ordine. Ma è davvero così?