Descripción
Il 24 marzo 1944, 335 persone vengono fucilate a Roma, nelle Cave Ardeatine. Non è l’unico crimine nazifascista in Italia né quello più sanguinoso. Eppure, a ottant’anni di distanza, continua a suscitare polemiche. Perché quella strage produce ancora oggi leggende, racconti sbagliati, falsificazioni, errori, menzogne? A partire da questo interrogativo prende avvio il dialogo tra Lutz Klinkhammer e Alessandro Portelli: uno storico tedesco, autore di studi decisivi sull’occupazione nazista in Italia, e uno dei fondatori della storia orale, che con L’ordine è già stato eseguito ha segnato una tappa fondamentale nella ricerca sulle Ardeatine. In questo ascolto reciproco, i due approcci si arricchiscono a vicenda, illuminando tutti gli aspetti di un crimine nazista – e del suo rapporto con l’azione partigiana di via Rasella – che rappresenta tuttora una ferita aperta. Se infatti la composizione delle vittime – provenienti da tutta Italia (e non solo), appartenenti a tutte le classi sociali e a tutte le famiglie politiche – ne fa un evento unificante, la memoria pubblica, inquinata da falsificazioni, ne fa un evento divisivo, in un paese che stenta a riconoscersi nella fondazione costituzionale antifascista. Attorno alle Fosse Ardeatine si è addensato un senso comune che rovescia le responsabilità del massacro accusando i partigiani di non averlo prevenuto consegnandosi ai nazisti – quando in realtà l’idea di condizionare la rappresaglia alla resa dei partigiani non fu mai presa in considerazione. Una falsa narrazione che è diventata un pretesto per mettere in discussione l’intera moralità della Resistenza. Aspetto, quest’ultimo, che nel volume viene sviscerato e ampliato, affrontando, su tutti i versanti, le domande sulla legittimità e i limiti dell’uso della violenza, sulla difficoltà di riconoscere l’umanità delle vittime e fare i conti con quella dei perpetratori, sui meccanismi culturali messi in moto quando si tratta di rimuovere e mistificare le responsabilità.
Notas biográficas
Lutz Klinkhammer è vicedirettore dell’Istituto storico germanico di Roma e referente per la storia contemporanea. Si occupa di storia italiana dell’Ottocento e del Novecento, della storia del nazionalsocialismo e della seconda guerra mondiale e dell’Europa nel periodo napoleonico. Insegna storia moderna e contemporanea presso l’Università di Magonza. Con Donzelli ha pubblicato Stragi naziste in Italia, 1943-44 (2006).
Alessandro Portelli, tra i fondatori della storia orale, ha insegnato letteratura angloamericana all’Università «La Sapienza» di Roma ed è presidente del Circolo Gianni Bosio. Tra i volumi pubblicati per la Donzelli ricordiamo: L’ordine è già stato eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria (1999, Premio Viareggio; 2019), Badlands (2015; 2020), La città dell’acciaio (2017), Dal rosso al nero (2023). Ha ideato e curato il volume collettivo Calendario civile. Per una memoria laica, popolare e democratica degli italiani (2017).