Descripción
I processi di apprendimento e di sviluppo dei nativi digitali sono fortemente influenzati dai nuovi media e dal loro background tecnologico. Smartphone e selfie cambiano il loro modo di comunicare e di entrare in relazione con coetanei e altri significativi. I tempi di connessione alla rete si dilatano su tutte le 24 ore. Internet può essere pervasivo, ma è un'opportunità o un rischio? Il suo utilizzo è continuamente sollecitato: dalla scuola, dalla pubblica amministrazione, dalle compagnie di servizi e così via. I social, inoltre, dilatano le relazioni in modo esponenziale: "Quanti amici hai? 70, 700, 7000 o più?". Postare foto e stati contribuisce allo sviluppo del Sé? Si crea un'immagine pubblica con cui confrontarsi: ma qual è il vero Sé? Quello delle relazioni dirette, quello dei social o un mix di entrambi? Come reagiscono i genitori all'uso continuo della rete da parte dei loro figli? Ne sono preoccupati o lo assecondano pensando che sia la giusta conseguenza di uno sviluppo tecnologico positivo? E la comunicazione con i figli ne risente?
Il testo nasce dall'interesse congiunto di ricercatori di psicologia ("immigrati digitali") e giovani psicologi della "generazione net" che, come fruitori critici delle tecnologie digitali, hanno approfondito le forme più recenti di comportamento online quali il selfie posting, la connettività diffusa attraverso lo smartphone, l'operare in multitasking, le prevaricazioni e i rischi del web. Con alcune ricerche originali condotte con giovani e giovanissimi utenti tecnologici, a partire da un confronto con la letteratura scientifica più recente, gli autori affrontano questi e altri temi controversi degli effetti della tecnologia sullo sviluppo psicologico dei ragazzi e delle ragazze. Il risultato è un volume in cui la riflessione teorica, supportata da una rassegna aggiornata degli studi internazionali, è arricchita da dati empirici che offrono un prezioso aggiornamento sul rapporto tra sviluppo psicologico, educazione e nuove tecnologie.