Descripción
La reviviscenza della World History dopo la fine della Guerra Fredda conferisce un interesse estremamente attuale all’opera degli studiosi professionali che si sono misurati con il problema della sintesi storico-universale tra l’Otto e il Novecento. Essa ha inoltre coinciso, in anni più vicini, con il riacuirsi delle incertezze circa il destino dei saperi specialistici nella cultura storica contemporanea – sempre più condizionata dall’industria massmediatica e dalla pratica dilagante dell’invenzione di tradizioni strumentali a rivendicazioni identitarie d’ogni genere.Le ricerche raccolte in questo libro scandagliano in profondità il retroterra dei dibattiti odierni focalizzando lo sguardo su tre argomenti di grande portata e rilievo: la presenza dell’Italia medievale e rinascimentale nella storiografia britannica fra il Risorgimento e il primo dopoguerra; il debito contratto nei riguardi dell’interpretazione anglo-liberale della storia da un protagonista della scena intellettuale italiana, Roberto Vivarelli (1929-2014); il «ritorno della storia universale», e il suo legame con l’antecedente rinnovamento degli studi sul colonialismo europeo, nell’opera di Christopher Bayly (1945-2015).