Descripción
«Tu sei un terrone al contrario, dunque ti chiamerò Nord. E Nord sono sempre stato. Per lui e per i calabresi con i quali ho lavorato.» Questa è la storia di Nord. Arrivato bambino dal Polesine spazzato dal Po, all'inizio degli anni Settanta entra nelle file della 'ndrangheta che impera a Torino. Fa tutta la trafila: dai furti d'auto alle rapine a mano armata, dal racket alla manovalanza specializzata nell'industria dei sequestri. Infine diventa «fuciliere», killer al servizio del boss don Vito Codispoti. Regolamenti di conti, eliminazione di bande rivali, scambi di favori con la mafia. E soldi, tanti soldi: «La lira ci cade di tasca e non dobbiamo fare neanche la fatica di raccoglierla, intanto altra si è già accumulata». Una storia di perdizione, e poi, forse, di redenzione (reale o di comodo).
«Un tipo sullo sgabello, con i gomiti poggiati sul bancone, un boccale di birra tra le mani. Dietro il bancone, una donna, volto grasso, struccato, coda di cavallo nera. Accanto all'ingresso, il juke box spande Linda bella Linda. […] Scosto la tenda. Quattro uomini seduti attorno a un tavolo. Il bersaglio è di fronte. Alza la testa, mi guarda, guarda la pistola, una «O» di sorpresa arrotonda i baffoni, il terrore deforma la O in una smorfia, l'omone rincula sulla sedia, lascia cadere sulla tovaglia le carte, protende la destra. Inutile schermo alla pallottola. Lo sparo è un tuono. Premo ancora il grilletto. Una volta. Due. […] L'omone s'è afflosciato sulla sedia, le braccia penzolano inerti. Mi volto, senza fretta raggiungo la porta, il juke box continua a spandere il ritornello «Linda, Linda ama Linda». Coda di Cavallo è una statua di paura addossata allo scaffale con le bottiglie di alcolici: le punto contro la pistola, dico 'Paam'.»
Paradiso e inferno a Torino è anche la storia di Torino negli anni Settanta e Ottanta. La città del terrorismo e del clan dei Catanesi, dell'omicidio Caccia e dello scandalo delle tangenti, dei rapimenti eccellenti e delle infiltrazioni nel palazzo di Giustizia. Un romanzo narrato in prima persona dall'interno della più potente organizzazione criminale che il Piemonte abbia conosciuto. Una carrellata di personaggi e situazioni di straordinaria vivezza. Al punto che sembrano veri (o lo sono, dietro lo schermo dei nomi di fantasia?). Quotidiani ma universali: così nasce un'epica noir.