Descripción
Cosa vuol dire, oggi, essere cittadini italiani? È necessario che il concetto di cittadinanza sia ancorato a dei valori? E quali sono il compito e i limiti della legge nel disciplinare un campo così delicato?
Su questi temi si interrogano Insaf Dimassi, giovane studiosa italo-tunisina, e Antonio Salvati, magistrato, toccando tematiche scottanti di attualità, diritto e politica.
Lei è la voce di chi vive sulla propria pelle la dolorosa esperienza di essere cittadina di uno Stato che ancora non la riconosce; lui si presta a rappresentare le istanze del diritto e della sua logica formale e astratta. Insieme, intessono un dialogo lucido, aperto e appassionato sulla Legge 91/1992 che regola la concessione della cittadinanza in Italia e sulla proposta, accanto e al di là dello ius sanguinis e dello ius soli, di uno ius culturae.
Ne emerge un caleidoscopio di spunti, analisi, riflessioni e – perché no – anche domande aperte sul concetto di cittadinanza e di identità, sull’incontro tra culture diverse e le contraddizioni della legge, sul ruolo dell’educazione e la necessità di guardare la società con occhi nuovi. Tematiche quanto mai attuali, che invitano tutti noi a unirci a questo dialogo.
Notas biográficas
Insaf Dimassi, classe 1997, è nata in Tunisia ma vive sin dall’infanzia in Emilia-Romagna, dove si è laureata in Scienze politiche e si sta specializzando in Cooperazione internazionale. Attivista politica per i diritti civili e umani, da anni è impegnata per la sensibilizzazione sul diritto di cittadinanza e il riconoscimento dello ius culturae organizzando e partecipando a iniziative, convegni, talk show. Nel 2020 è stata candidata a donna dell’anno da D di La Repubblica.
Giudice presso il Tribunale di Reggio Calabria. Entrato in magistratura nel 1999, ha al suo attivo incarichi di docenza presso la Scuola di Specializzazione per le
Professioni Legali presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e diverse pubblicazioni in materia di diritto civile e diritto del lavoro.